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Di Maio a Castelvetrano: “Sono qui per chiedere scusa ai sindaci siciliani”

Non è un caso che Luigi Di Maio abbia scelto proprio quella strada di Castelvetrano per incontrare la gente nel suo tour siciliano. Da Via del Re a Via Armando Diaz, la strada ha ceduto alla pioggia. Si è aperta una voragine che ha inghiottito l’asfalto e da sotto lascia intravedere il vuoto di un sottosuolo troppo fragile. Il ministri degli Esteri Di Maio è venuto a vedere, forse per accertarsi personalmente del dissesto idrogeologico di molte zone del nostro territorio che sembra fatto di argilla, troppo “morbido” per sopportare le sempre più frequenti “bombe d’acqua”. Il ministro e’ arrivato con 10 minuti di ritardo. E’ sceso da un SUV con i vetri oscurati e con lui viaggiava la fidanzata, Virginia Saba. Pochi minuti concessi alla stampa, qualche abbraccio con i fedelissimi, qualche selfie, e poi via di corsa, a visitare altre zone dissestate. Abbastanza folto il parterre dei pentastellati. Erano presenti i deputati Antonio Lombardo, Valentina Orso, Vita Martinciglio, Roberta Schillaci, il consigliere di Marsala Aldo Rodriquez, Alessandro Barracco consigliere ericino e, ovviamente, il sindaco Enzo Alfano con la Giunta e i consiglieri.

Ministro Di Maio, è reale il rischio di una crisi di governo? “LEU e voi del Movimento 5 Stelle ritenete pericolosa la proposta tedesca in merito all’assicurazione sui depositi bancari mentre Italia Viva, il Pd e il ministro dell’Economia lo considerano un miglioramento. Lei cosa ne pensa?

Ci sarà un coordinamento con i parlamentari dove credo ci sarà bisogno di parlare del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità che è in fase di riforma. Stamattina (ieri, ndr) abbiamo avuto una riunione cordiale con il ministro Gualtieri che ringrazio e ci tengo a precisare che non ci sono tra me e lui battibecchi come riportato da alcuni giornali. Ecco, io smentisco. Io dovrò coordinarmi con i nostri parlamentari e con il gruppo parlamentare perché ci sono delle decisioni importanti da prendere su questo Meccanismo Europeo. Noi non vogliamo una riforma che stritoli il Paese. Nelle prossime ore ci saranno ulteriori approfondimenti.

Gli attivisti del Movimento hanno bocciato in massa, votando sulla piattaforma Rousseau, la sua linea politica. Lei, ministro, aveva proposto una “pausa” elettorale per le prossime regionali in Emilia Romagna e in Calabria. C’è dissenso fra la base e lei che è il capo politico?

Io credo che quello che ieri è successo sulla nostra piattaforma sia stato un grande esercizio di democrazia ma anche una grande prova di forza dei nostri iscritti. Il Movimento Cinquestelle è una cosa incredibile e bellissima perché quando si vota e votano gli iscritti, si può prendere la direzione giusta che è quella che le persone che compongono questo Movimento hanno deciso che si debba prendere. Secondo me, secondo la Taverna e secondo Fico, serviva un attimo di pausa per riuscire a riorganizzare il Movimento entro marzo, però gli iscritti hanno deciso diversamente. Il messaggio è: no tatticismi, no manovre di palazzo, noi siamo il Movimento Cinquestelle e ci presentiamo alle elezioni regionali ed evidentemente andiamo da soli in quelle regioni. I romagnoli hanno diritto di eleggere il loro presidente. Non è un voto di fiducia al governo. Nessuna forza di governo deve farsi prendere da questa teoria. Lunedì sarò in Calabria e in Emilia Romagna perché gli iscritti ci hanno detto “si va” e noi come sempre ci mettiamo al servizio del nostro Movimento, del nostro progetto.

Teme contraccolpi da queste elezioni?

Non lo so quanto prenderemo. Lavoreremo per mettere qualche consigliere regionale nei consigli regionali.

In fondo c’è chi dice che sulla piattaforma Rousseau sono “pochi a votare” e che però scelgono tutto o quasi…

Quando la Piattaforma Rousseau va nella direzione della mia stessa opinione è pilotata. Quando vota contro la mia opinione, è una sfiducia e quando vota e non succede nulla, sono troppo pochi gli elettori. Non va mai bene. Io dico che grazie a questo noi siamo al Parlamento e nell’Europarlamento. Gli iscritti ci hanno votato lì e siamo grazie a questo, nelle istituzioni. A Roma c’è il governo ma sui territori c’è il Movimento. Questo ci ha detto la Piattaforma. Mettevi d’accordo voi giornalisti, semmai.

Gli attivisti pentastellati attendono l’arrivo di Luigi Di Maio a Castelvetrano

La frana di via del Re, successiva al maltempo che nei giorni scorsi si è abbattuto su Castelvetrano

Ministro, sull’ILVA di Taranto, cosa dovremo aspettarci?

Le dico che proprio oggi (ieri, ndr), il Pubblico Ministero, quindi non il Movimento Cinquestelle e non quei cattivoni dei parlamentari tarantini del Movimento, ha detto che lo scudo penale era una scusa. La verità per cui Arcelor Mittal, la multinazionale che vuole andare via da Taranto è legata al fatto che hanno sbagliato il piano industriale.

In che senso, ministro?

Hanno fatto delle previsioni ed hanno sbagliato. Questo è molto importante e ringrazio la Magistratura che ha dimostrato che siamo un sistema Paese e sappiamo difendere gli interessi degli italiani anche senza coordinarci perché ovviamente il potere esecutivo e il potere giudiziario non si possono coordinare. Ed è chiara anche un’altra cosa su Arcelor Mittal.

Che cosa, ministro?

Questa cosa dello scudo era una balla e noi lo ripetiamo da settimane. Arcelor Mittal sta andando via anche dalla Polonia e dal Sud Africa e lì lo scudo non c’era.

Perché è venuto qui a Castelvetrano, ministro?

Ci tengo a dire una cosa importante, sia su Castelvetrano che sulla Sicilia. Io sono venuto a chiedere scusa a nome dello Stato a molti sindaci di questo territorio. Non è tollerabile che persone, e penso alle 2 vittime dei giorni scorsi, muoiano per il maltempo. Il dissesto idrogeologico ha colpito questa terra, la Sicilia, dal 25 ottobre. Agli inizi di novembre era stato chiesto lo stato d’emergenza che è stato approvato ieri (giovedì, ndr), in Consiglio dei Ministri. In ritardo, ma finalmente abbiamo messo i primi 10 milioni di euro, naturalmente ce ne vorranno di più. Ce ne saranno altri da mettere. E quindi finalmente i Comuni potranno accedere a quei fondi per mettere a posto quello che è stato causato dal maltempo. Contemporaneamente, nelle stesse ore, abbiamo approvato il primo decreto legge della storia della Repubblica sul clima.

Aldo Rodriquez e Luigi Di Maio

In cosa consiste, ministro?

Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti. Sono i cambiamenti climatici e non si possono affrontare solo varando gli stati di emergenza ma cominciando a fare quelle cose che servono a ridurre l’inquinamento che non è una cosa lontana. I cambiamenti climatici causano morti, spese, problemi alle amministrazioni. I cambiamenti climatici derivano dalle emissioni inquinanti della nostra società. Penso alla smog che provocano in Italia, 80 mila morti all’anno.

Che cosa occorre fare ministro Di Maio?

Noi dobbiamo ripartire dalla vicinanza delle istituzioni ai nostri concittadini e se sono qui, e qualcuno l’ha criticato dicendo che io sono ministro degli Esteri e non dovrei occuparmi di queste cose, è perché credo sia giusto, negli stessi giorni in cui si aiuta Venezia, aiutare anche la Sicilia.

Tiziana Sferruggia

redazione

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Tags: Luigi Di Maio