L’arte di Luana Rondinelli approda a Roma in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: lunedì 25 novembre il suo spettacolo “Taddrarite” sarà messo in scena nello Spazio Rossellini e conterà su interpreti d’eccezione quali: Donatella Finocchiaro, Claudia Potenza e Antonia Truppo, tre attrici pluripremiate nel panorama nazionale ed oltre.
Dunque lunedì prossimo alle 21,00, per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo Spazio Rossellini, nuovo Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, accoglierà una versione in per lo più in lingua di “Taddrarite”, scritto e diretto da Luana Rondinelli con Donatella Finocchiaro, Claudia Potenza e Antonia Truppo – artiste che si sono distinte in teatro, cinema e televisione – con l’aiuto regia Silvia Bello, ed impreziosito dalle musiche degli Ottoni Animati e Roberta Prestigiacomo. Lo spettacolo verrà illuminato dalle luci del tecnico Amedeo Abate e si avvale della coordinatrice artistica Monica Manfredi. La produzione è di Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni.
“Aver avuto l’appoggio della Regione Lazio come evento per la Giornata contro la violenza sulle donne per me è un onore e un’occasione eccezionale per far sentire la voce delle donne, attraverso una storia che, raccontandosi attraverso il teatro diventa ogni volta, vera, visibile, viva – afferma Luana Rondinelli –. Porto in scena questo spettacolo da dieci anni, lo sento mio, sulla mia pelle e credo davvero che meriti questo nuovo registro, questa produzione quasi completamente femminile e soprattutto un nuovo respiro nazionale grazie a queste tre attrici eccezionali che impreziosiscono il mio testo. A loro riconosco un potere disarmante sia per fisicità che per talento. Sono davvero onorata di dirigerle e di aver potuto lavorare e crescere grazie a loro. Tutto ciò consente di irradiare con una forza nuova e fresca il messaggio che questo spettacolo intende dare”.
“Taddrarite” nasce dieci anni fa dalle mani dell’attrice, regista e scrittrice marsalese Luana Rondinelli e pone l’accento sulla tematica delicata e quanto mai attuale della violenza domestica per scuotere le coscienze attraverso il teatro. Un’opera tragicomica che prende le mosse dalla funerea scena della veglia funebre del marito della minore di tre sorelle che convince con il sentimento del contrario di cui si nutre l’ironia e che dalla sua prima stesura ha convinto gli esperti al punto da vincere il premio come miglior spettacolo e miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival.
La vicenda si snoda nel corso di una notte che diventa espediente di disvelamento: “Il velo del silenzio, del pudore, delle bugie viene squarciato da un vortice di confessioni e dall’esplosione di emozioni, in un chiacchiericcio di musicalità e pungente ironia le donne vengono trascinate in un’atmosfera surreale. Grottesca e ilare è la visione drammatica della vita di queste donne, si ride e si sorride, e si ha il coraggio di affrontare con sarcasmo le violenze che non avevano mai osato confessare”.
Eccone uno stralcio:
“Franca: …e che l’amore doveva essere una bella casa, un modello 740, un conto in banca
Rosa: l’amore e cu ci criri chiù.
Maria: ah io ormai sono allergica ai masculi, vedova la condizione ideale, tutta per i miei figli sono!
Rosa: tutta per i figli!”.
“Una storia “focosa”, crudele, come la mia terra – precisa Luana Rondinelli –. Una storia vera di donne succubi, schiave, “sciroccate”, prese alla gola dalla morsa del destino che le accomuna, dai segreti stretti in grembo, dalle lingue morse pur di non parlare ed evitare la vergogna per rendersi coraggiose e sopportare le violenze subite dai mariti. Ho scelto la via dell’istinto, dell’ironia, dei sorrisi amari pur di non farle cadere sconfitte; la via delle parole sussurrate, senza prepotenza e con l’ingenuità e la tristezza che mi accomuna alla vita di “sti fimmine””.