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Il tempo dei tavoli

Seguiamo, come riteniamo anche voi, le vicende politiche relative alla ricerca dei candidati per le prossime amministrative della primavera del 2020. La data non è certa, ma sembra che sarà nel mese di maggio che ritorneremo alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. Prima di dire la nostra, sarà bene ricordare a quanti, presumiamo pochissimi, non lo sanno che a seguito della nuova legge elettorale siciliana i Consiglieri a Marsala passeranno da 30 a 24 e a loro sarà più che dimezzato quello che in tanti abbiamo chiamato stipendio e che invece per legge si tratta di rimborso spese.

Immaginiamo la vostra ironia, ma questo dato ci obbliga a due riflessioni. La prima è quella che non essendoci più uno stipendio sicuro, forse in tanti rinunceranno alla candidatura per, come dice un nostro amico un po’ qualunquista, andarsi a cercare un lavoro. Inoltre, e questa è la seconda riflessione, diminuendo i seggi ci vorranno più voti per essere eletti Palazzo VII Aprile. Non è un’equazione esatta, ma volete scommettere che sarà così? Vorremmo, in queste nostre note, darvi i nomi dei candidati alla carica il sindaco e cominciare tra di noi, con voi e soprattutto con loro, una discussione sulle cose da fare: il cosiddetto programma. La nostra testata nelle scorse settimane ha intervistato esponenti politici di tutti gli orientamenti, abbiamo cercato di capire che cosa stanno facendo e di avere qualche indiscrezione sui, come si dice, papabili. Nulla e dire che di esperienza ne abbiamo accumulata negli anni.

Perdurando il silenzio del sindaco in carica Alberto Di Girolamo, che non conferma e neppure smentisce una sua possibile ricandidatura, gli altri che fanno? Tavoli. Non che si siano trasformati tutti in falegnami né in rivenditori di mobili, ma parlano e discutono e lo fanno seduti intorno ad un tavolo, appunto. Poi terminano, dai tavoli di tutti i tipi ad un certo punto ci si alza, e tornano a casa convinti di avere la soluzione definitiva che, come abbiamo appurato, verrà messa in discussione la volta successiva. Intanto il programma e le cose da fare aspettano. A tavola magari con la bocca piena (qualche caffè e qualche pasticcino in questi incontri “gira”, lo sappiamo da indiscrezioni…) è difficile parlare di strade da bitumare, di servizi da assicurare alla gente o di scuole da ristrutturare. E’ più facile e più, non so se ci capite, semplice fare nomi e per poi bocciarli. E intanto noi curiosi e legittimamente interessati, aspettiamo in salotto naturalmente sulle poltrone. Si sta più comodi che attorno ad un tavolo con le sedie di legno.

Gaspare De Blasi

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