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Dissequestrato l’impianto della Sicilfert

Dopo settimane difficili, potrebbe profilarsi un’importante boccata di ossigeno sul fronte dell’emergenza organico nel trapanese. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, ha infatti dissequestrato la Sicilfert. A breve, dunque, l’impianto di compostaggio di contrada Maimone potrà tornare ad accogliere i rifiuti della frazione organica che fino allo scorso anno erano lì conferiti dai Comuni della provincia di Trapani. Il sequestro della struttura, avvenuto il 24 gennaio, aveva reso necessaria la ricerca di soluzioni alternative, che però, poco per volta, hanno mostrato altre criticità, che hanno creato disagi alle amministrazioni comunali, costrette a decretare continui stop alla raccolta porta a porta, in mancanza di un sito per il conferimento dell’organico. Il giudice Alcamo ha adesso accertato che l’azienda si è messa in regola con tutte le prescrizioni imposte per evitare possibili rischi di inquinamento. Conseguentemente, ha firmato il dissequestro dell’impianto. Decisivo si è rivelato, a riguardo, il parere positivo espresso da parte dell’amministratore giudiziario Pietro Squadrito, che ha evidenziato l’effettiva attuazione delle condizioni poste per il dissequestro del complesso aziendale. “Siamo soddisfatti perchè il dissequestro conferma che la Sicilfert non è un ecomostro”, affermano gli avvocati Diego e Pasquale Massimiliano Tranchida, legali dell’azienda guidata da Pietro Foderà, che sono stati coadiuvati nella loro attività difensiva anche dal lavoro tecnico degli ingegneri Pampalone, Motta e Nicolì.

redazione

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