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Caccamo celebra i Caduti, torna a casa il piastrino di Angelo Cecala morto in Russia. Lo consegna il marsalese Giovanni Di Girolamo

Lunedì 4 novembre l’Amministrazione di Caccamo ha organizzato la Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Il Corteo, accompagnato dal complesso bandistico della città di Caccamo e dagli studenti dell’ Istituto Comprensivo “Barbera” e del Liceo delle Scienze Umane “Ugdulena”, è giunto in piazza Duomo per assistere alla celebrazione della Santa Messa in onore dei Caduti.

Successivamente, i partecipanti  si sono diretti alla volta del monumento ai Caduti, dove è avvenuta la deposizione della corona di alloro, alla presenza delle Autorità e delle Associazioni d’Arma, fra cui l’Associazione Nazionale degli Artiglieri d’Italia (presenti i presidenti delle sezioni di Palermo e Termini, Antonio Macaione e Vincenzo Candioto), i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Municipale e della sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Caccamo. Il sindaco Nicasio Di Cola ha ricordato i Caduti delle guerre e i cittadini di Caccamo che sacrificarono la propria vita, raccontando alcuni aneddoti sugli eventi bellici vissuti dal padre e introducendo il successivo toccante momento, ovvero la consegna del piastrino di riconoscimento dell’artigliere Angelo Cecala da parte dell’Amministrazione Comunale al fratello, alle sorelle e ai tanti nipoti del defunto.

Le famiglie Cecala e Genovese hanno accolto con grande emozione questo inatteso evento che, dopo settantasette anni di oblio, ha simboleggiato il ritorno di Angelo fra i suoi cari. E’ stato il marsalese Giovanni Di Girolamo, che ha collaborato con l’Amministrazione per la buona riuscita della cerimonia, a ricostruire brevemente la storia di Angelo. Il lieto evento è stato possibile grazie all’impegno di Marco Castiglioni e Fabio Caldera che hanno permesso che il piastrino di Angelo Cecala, donato da un cittadino russo, non andasse perduto e tornasse in Italia.

Angelo Cecala, nato il 23/04/1921 a Caccamo (PA), partecipò alla spedizione dell’Armir con l’8° reggimento della divisione Pasubio e risulta ufficialmente disperso l’01/01/1943. Da quanto riferito da Di Girolamo, il piastrino fu ritrovato su una collinetta boscosa sita sulla riva occidentale del fiume Don. In quelle zone, il 16 dicembre 1942 la divisione Pasubio fu attaccata dai soldati dell’Armata Rossa che, dopo aspri combattimenti, obbligarono le unità italiane a ripiegare. Il I Gruppo dell’8° rgt. art., schierato nel vallone sottostante le posizioni occupate dall’80° rgt., ricevette l’ordine di arretrare, subendo ingenti perdite sotto il fuoco dei russi. Il 19 dicembre, stante la gravità della situazione, giungeva l’ordine di ripiegare verso sud. Il 21 mattina la colonna superava un accerchiamento a Popovka e si formavano due blocchi principali in ritirata, Nord e Sud. Gli artiglieri superstiti compirono sommi sforzi per trasportare i pochi cannoni rimasti. Il blocco nord fu assediato ad Arbuzovka e poi a Chertkovo. Il blocco sud rientrò nelle file italo-tedesche alla vigilia dell’anno 1943. Difficile stabilire dove si persero le tracce di Angelo. Forse perì nel corso dei combattimenti, o forse durante il cammino verso Arbuzovka o Chertkovo.

Per la comunità di Caccamo e i familiari il suo ricordo è sempre vivo. I fratelli di Angelo, Giorgio (accompagnato dal figlio Mario) Giuseppe, Rosa, Maria e Nicasia, non sono riusciti a trattenere le lacrime ed hanno affermato: “Abbiamo sempre sperato che nostro fratello Angelo fosse vivo e avesse deciso di rimanere in Russia e di crearsi una famiglia laggiu’. Oggi probabilmente abbiamo la prova che Angelo non e’ sopravvissuto. Quando parti’ eravamo dei bambini, il più grande di noi aveva dieci anni e lui era un riferimento per noi. Ci rimane il dolore di avere perso nostro fratello troppo presto, di non aver goduto del suo affetto”.

Giovanni Di Girolamo, che ha anche scritto il libro “Prigionieri della Steppa”, ci ricorda che anche la Città di Marsala pagò un doloroso contributo alla tragica campagna di Russia. I Caduti e Dispersi marsalesi furono centotrentadue, di cui otto erano della divisione Pasubio e molti appartenevano alla divisione Torino. “Poche notizie si hanno dei reduci marsalesi che riuscirono a tornare. Ormai i reduci ancora in vita sono pochissimi. Nell’ottica di ricordare il sacrificio loro e dei compagni che non tornarono, contribuendo alla memoria storica della nostra Città, mi rendo disponibile a raccogliere le possibili testimonianze loro e dei familiari. In questa giornata dedicata ai Caduti di tutte le guerre voglio ringraziare ancora una volta il sindaco di Caccamo Nicasio Di Cola e tutta la sua Amministrazione per la grande disponibilità e sensibilità dimostrata”, commenta Di Girolamo.

[ claudia marchetti ]

redazione

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