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Emergenza organico a Marsala, in arrivo una nuova ordinanza sindacale

Una situazione ormai insostenibile, quella riguardante la raccolta dell’organico a Marsala. Il porta a porta va avanti a singhiozzo da settimane in centro, mentre il sacrificio più grande è stato chiesto agli abitanti delle periferie, che non vedono passare gli operatori di Energetikambiente ormai da settimane. Alla base di tutto, come abbiamo più volte spiegato, la chiusura dei vari impianti di compostaggio presenti sul territorio siciliano: dalla Sicilfert ai siti di Termini Imerese e Belpasso, il 2019 è stato un rosario di problemi e disservizi, che inevitabilmente ha avuto i suoi effetti più dirompenti sulle città maggiormente popolose. L’ultimo anello a saltare, la scorsa settimana, è stato quello delle isole ecologiche del Salato e del Signorino, che nonostante l’arrivo di due cassoni aggiuntivi dotati di una capacità di 15 tonnellate ciascuno, sono inevitabilmente giunte al collasso. Comprensibile l’esasperazione della cittadinanza: solo chi ha le compostiere domestiche riesce al momento a smaltire la frazione organica; tutti gli altri, non sanno più dove tenere i sacchetti pieni di avanzi o scarti alimentari.

In questi giorni, l’amministrazione Di Girolamo ha lavorato intensamente per trovare delle soluzioni e oggi dovrebbe essere resa pubblica una nuova ordinanza sindacale in cui il primo cittadino consente, in via del tutto eccezionale, l’abbancamento dell’organico presso il CCR di Cutusio. Al contempo, è in via di definizione la trattativa intavolata con una ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e che dovrebbe arrivare nelle prossime ore a Marsala con due camion per trasportare nel Nord Italia i cumuli di organico che è stato possibile portare presso alcun impianto di compostaggio siciliano.

“Siamo davanti a una situazione vergognosa – afferma il vicesindaco Agostino Licari – frutto delle scelte di una Regione sorda. Soltanto adesso il presidente Musumeci ha finanziato nuovi centri di compostaggio pubblici, ma ci vorrà tanto tempo per renderli disponibili. Nel frattempo, la burocrazia rallenta l’apertura di altri impianti privati che potrebbero ampliare la concorrenza in un settore gravato da un evidente monopolio che penalizza Comuni e cittadini. Dovrebbe essere la Regione a creare i canali per scongiurare l’emergenza ambientale e invece i sindaci sono stati lasciati a trattare da soli, telefonando a destra e sinistra in tutta Italia. I cittadini sono giustamente arrabbiati. Li invito però a non prendersela con l’Amministrazione o con chi gestisce la raccolta, ma con l’ente che dovrebbe occuparsi dei centri di compostaggio”.

Vincenzo Figlioli

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Tags: Agostino LicariAlberto Di Girolamoemergenza rifiuti