Emergono altre accuse per l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello arrestato nell’ambito dell’operazione “Scrigno”.
La procura di Palermo nell’avviso di conclusioni d’ indagini ha contestato non solo assunzioni e favori ma secondo gli inquirenti per ottenere quanti più voti alle Regionali 2017 nelle quali era candidato, avrebbe anche consegnato 20 mila euro ai figli del capomafia di Trapani Vincenzo Virga. E promessi altri 30 mila euro. Le contestazioni sono contenute nell’avviso di chiusura dell’indagine notificato due giorni fa all’esponente politico e ad altre 28 persone, il provvedimento che preannuncia la richiesta di un processo, è firmato dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Claudio Camilleri.
Ruggirello era finito in carcere nel marzo scorso, assieme ad altre 24 persone ritenute organiche a Cosa nostra trapanese, la mafia dei fedelissimi del latitante Matteo Messina Denaro. Adesso, le ultime accuse sono l’atto finale della lunga inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani. Dalle investigazioni si apprende che uno degli indagati, solo un “dichiarante” e non un collaboratore di giustizia ha raccontato ai pubblici ministeri di essere stato testimone di un incontro fra Ruggirello e i figli di Virga, Francesco e Pietro, pure loro finiti in manette. Alla consegna del denaro sarebbe stato presente anche un altro affiliato, Carmelo Salerno.