In una casa sbilenca vivono cinque malfatti: il Bucato, il Piegato, il Molle, il Capovolto e lo Sbagliato. Erano pieni di difetti, non sapevano fare nulla.
Eppure erano felici, non si sentivano tristi, depressi o inutili.
Finché un giorno arrivò il Perfetto, con il naso al posto giusto, un corpo dritto e una bella capigliatura (una lunga treccia rosa).
Con molta superbia e arroganza pensa che i cinque malfatti devono trovare un’idea, un progetto che li possa cambiare.
Ma è in quel momento che i cinque prendono coscienza di loro stessi e colgono il positivo nel loro essere fatti male; ogni loro caratteristica diventa unicità, ogni loro parte fatta male serve a qualcosa.
Il Bucato lascia che la rabbia gli passi attraverso; il Piegato conserva tutto nelle sue pieghe; il Capovolto vede ciò che gli altri non vedono; il Molle rimane indifferente alle critiche; lo Sbagliato fa festa ogni volta che riesce a far qualcosa.
Al Perfetto non rimane che restare da solo nella sua perfezione come un “perfetto stupido”.
Le illustrazioni di Beatrice Alemagna, vincitrice del premio Andersen come miglior illustratrice nel 2010, e il testo breve, semplice e diretto lo fanno rientrare tra i libri per l’infanzia.
In realtà va bene per tutti, piccoli e grandi; la magia della letteratura per l’infanzia, infatti, è racchiusa in questo libro, arriva al cuore degli adulti per gli stessi motivi per cui colpisce i piccoli (le illustrazioni piene di significato e il testo breve e chiaro), lasciandoci una semplice verità: siamo tutti fatti male eppure possiamo essere felici.
Chi di noi infatti non è malfatto e ha dei difetti?
Ma grazie all’accettazione di sé si può trasformare in risorsa ciò che è fatto male.
Recensioni a cura della libreria per bambini Albero delle storie