Nel corso della seduta è stato approvato da tutti i consiglieri comunali presenti anche un debito fuori bilancio, dell’importo di 46 mila euro, scaturente da una controversia in cui l’ente è stato condannato in contumacia.
Ieri sera, il Consiglio comunale ha votato all’unanimità l’intitolazione dell’anfiteatro Orto di Ballo al maestro Andrea Camilleri. Il consesso civico ha quindi condiviso l’atto di indirizzo politico presentato dal gruppo ABC-Alcamo Cambierà come tributo all’intellettuale siciliano scomparso a luglio. Occorrerà però attendere l’eventuale deroga del prefetto alle disposizioni legislative, che prevedono il trascorrere dei 10 anni dalla morte per l’intitolazione di vie e spazi o monumenti a personalità del mondo della cultura, della politica, del sociale, per dare seguito alla mozione. L’organo elettivo alcamese si è riunito presso il Centro Congressi Marconi per deliberare altri tre punti all’ordine del giorno. Le prime due votazioni hanno riguardato dei temi di urbanistica. È stata trattata all’inizio una variante urbanistica, sorta a seguito della decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio di aree limitrofe alla via J. Kennedy e alla via V. Li Muli. Nello schema di convenzione è stato stabilito che la ditta interessata dalla delibera realizzerà e cederà gratuitamente al Comune di Alcamo il parcheggio e la viabilità previsti e, allo stesso tempo, rinuncerà all’indennità di reitera del vincolo preordinato all’esproprio e ai costi relativi del medesimo. Oltre a suddetti spazi è stato assicurato anche quello riservato al verde pubblico. Dunque, come dichiarato dall’ingegnere Dorotea Martino, durate la presentazione della proposta di delibera, l’adozione della stessa costituisce un vantaggio per l’ente. Nonostante quest’ultima è stata approvata all’unanimità dalla terza commissione competente in materia, la votazione in Aula Consiglio non ha prodotto uguale esito: favorevoli 13 consiglieri comunali (M5S), nessun contrario e 6 astenuti (Saverio Messana dell’UDC, Filippo Cracchiolo del PD, Giovanni Calandrino di Sicilia Futura, Francesco Dara di Noi per Alcamo, Gino Pitò e Caterina Camarda di ABC-Alcamo Cambierà). Il secondo punto previsto dall’ordine del giorno ha avuto ad oggetto invece la revoca della delibera del Consiglio comunale n.62 del 2009, concernente il piano di lottizzazione denominato “Giacalone & C.” per la realizzazione di insediamenti per attività produttive ad Alcamo, in Contrada Tre Santi. Nel caso di specie, il cittadino non ha realizzato, per ragioni economiche, le opere previste ed ha chiesto la revoca dell’atto. Dunque, per procedere allo svincolo della polizza, ha spiegato sempre la dirigente Martino, occorreva revocare suddetta delibera. La terza commissione ha presentato un emendamento al testo per porre a carico del richiedente le spese di trascrizione e del rogito. La votazione dei consiglieri comunali si è così conclusa: favorevoli 14 (M5S) contrari nessuno, astenuti 6 (i democristiani Saverio Messana e Anna Allegro, Filippo Cracchiolo, Caterina Camarda, Giovanni Calandrino e Francesco Dara). Non ha partecipato al voto il consigliere Pitò a causa dell’incompatibilità. La deliberazione sul testo emendato ha avuto medesimo esito. Nel corso della seduta è stato approvato da tutti i consiglieri comunali presenti anche un debito fuori bilancio, dell’importo di 46 mila euro, scaturente da una controversia in cui l’ente è stato condannato in contumacia. In particolare, il debito nasce da un evento infortunistico risalente al 2014 in via Madonna della Catena. I legali della cittadina che ha riportato delle lesioni hanno chiesto al comune il risarcimento del danno. Lo scorso mese di giugno la sentenza del Tribunale di Trapani è pervenuta all’ente e il Comune di Alcamo è risultato contumace. All’interno del municipio si è avviata una ricerca sugli atti di ufficio e si è appreso che l’atto di citazione è stato notificato solo alla email dell’allora segretario comunale, il dottore Cristofaro Ricupati, e che non è stato trasmesso alla pec del protocollo generale. “L’ufficio non si poteva difendere.”, ha affermato il segretario comunale odierno, il dottore Vito Bonanno, aggiungendo successivamente “Non individuo stavolta una responsabilità dell’avvocatura e della direzione 4”. Tra l’altro, gli uffici, a seguito dell’incidente, si sono adoperati per ripristinare il dislivello del marciapiede, nonostante in un primo momento non fosse stato individuato il luogo esatto del sinistro. Il dottore Bonanno, successivamente, ha spiegato al consesso civico che dal momento del suo insediamento, a causa dell’iscrizione di una pec sostanzialmente errata nel Reginde del ministero della Giustizia, indispensabile per le pubbliche amministrazioni a ricevere eventuali atti giudiziari, è al momento costretto ad inoltrare tutte le email alla pec del protocollo generale. “Pensate che un’amministrazione poteva funzionare così? Una follia.” ha dichiarato l’attuale segretario comunale. Di fatto, la non conoscenza da parte del protocollo generale dell’atto di citazione succitato, non ha consentito all’ente neanche l’iscrizione nel Registro del contenzioso (introdotto in questa consiliatura), come ricordato dalla presidente della seconda commissione, la grillina Noemi Scibilia. La consigliere pentastellata ha comunicato all’organo elettivo che la seconda commissione si è astenuta all’unanimità sul debito in questione. Il capogruppo dell’Udc Saverio Messana in merito alla vicenda si è dichiarato “Alluccutu” (sbalordito ndr). Va specificato comunque che l’ente, avendo stipulato la polizza con l’Ariscom s.p.a., nella quale è prevista una franchigia per il sinistro di 25 mila euro, richiederà il rimborso all’assicurazione per la parte alla stessa spettante.
Linda Ferrara