Simbolo. Mito. Arte. E l’energia dell’archetipo che fluttua, l’idea che sta alla base di tutto, dell’arte e della natura. In questo ampio contesto nasce il saggio letterario-filosofico “Attraverso i confini del tempo e dello spazio. Saggio sulle forme archetipe” (Edizioni Mimesis) scritto dal marsalese Danio Migliore.
Benchè giovane, Danio è specializzato in Arti Visive, indirizzo Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano ed è artista e docente di Arte ed Immagine. Un percorso, il suo, in cui matura una ricerca filosofica e spirituale attraverso l’arte. E non è semplice esprimere a parole – così come ha ben fatto l’autore – una tematica così complessa, studio di un centinaio di testi, che è più un connubio di emozioni, di espressioni, di forme e simboli, un viaggio attraverso i confini del tempo e dello spazio per indagare sui princìpi creativi che stanno alla base dei processi formativi.
“Tutto ha origine e tutto fa ritorno agli archetipi – ci spiega Danio Migliore -, ovvero quelle forze creative da cui l’artista attinge nuova e feconda ispirazione. Perchè c’è differenza tra un soggetto che dipinge, anche bene, ed un artista che compie una ricerca profonda fino alle origini non solo dell’arte, ma anche della raffigurazione dei simboli e del mito, del mito come eroe che supera delle fatiche per elevarsi, del mito da cui parte la storia, anche la storia della Sicilia e di Marsala, che nel mio libro è un esempio”.
E partendo dal noto pensiero per cui “L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto”, Goethe mentre era in viaggio nella nostra isola, osservando la rigogliosa vegetazione ebbe una intuizione: e se ci fosse in natura una pianta originaria per tutte? L’Urpflanze, la pianta “originaria”, ovvero l’archetipo, viene approfondito nel saggio di Migliore così come un simbolo presente a Mozia: “L’idoletto a forma di violino, archetipo femminile, risalente al terzo millennio A. C., è esposto al museo Whitaker ed ha ispirato diverse mie opere. E’ un antico manufatto che anche i miei concittadini – afferma l’autore – dovrebbero riscoprire”.
Il libro, edito da Mimesis all’interno della collana Filosofie, gode della prefazione curata dal prof. Roberto Rossi Roberti, docente di Morfologia e dinamiche della forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e della postfazione del dottor Daniele Nani, uno dei maggiori studiosi di anatomia comparata, che applica la fenomenologia goethiana in ambito scientifico. Il libro, a distribuzione nazionale, è disponibile nelle librerie e su tutti i canali vendita on-line e prossimamente verrà presentato a Marsala.