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L’addio di Renzi al Pd: Faraone segue l’ex Premier. Scatta il toto-adesioni in Sicilia

Il progetto non è ancora del tutto definito. Ma la scissione di Matteo Renzi dal Partito Democratico e la creazione di Italia Viva, nuovo partito (o movimento) riformista che abbia le sembianze di quello costituito in Francia da Macron, è un argomento destinato a tenere banco per diverse settimane sulla scena politica italiana. Almeno fino alla celebrazione della Leopolda, la cui decima edizione si terrà dal 18 al 20 ottobre a Firenze.

Allo stato attuale, le uniche certezze riguardano i gruppi parlamentari del Pd, che perderanno 40-43 componenti tra Camera e Senato. Tra i siciliani, aderisce alla “cosa” renziana l’ex sottosegretario alla pubblica istruzione Davide Faraone, che ha pubblicato sulla propria pagina facebook una foto in cui lui e Renzi si affrontano amichevolmente su un campo da calcio, rispettivamente con le maglie del Palermo e della Fiorentina. “Ne ho sbagliate tantissime nella mia vita – scrive Faraone – ma ho sempre fatto ciò che il mio cuore mi diceva di fare. Gioia e determinazione hanno contraddistinto ogni mia azione. Magari, avessi percorso altre strade che sapevo essere meno tortuose, sarei comunque arrivato, avrei faticato meno, ma avrei camminato senza sorriso. In tanti mi avete espresso dubbi e perplessità, tanti altri, apprezzamenti, ascolto tutti, ma ho fatto una scelta anche questa volta dettata dal cuore e per le mie idee. Nessun calcolo, nessuna comodità, sto facendo solo quello che sento di fare. Troverò il modo di spiegare più avanti le ragioni politiche della mia scelta con maggiori approfondimenti, sono momenti frenetici, intanto ai miei amici, a chi mi vuole bene, a chi sa quanto odi ipocrisie e falsità, basta sapere che così sono felice”.

Sarà verosimilmente proprio Davide Faraone a cercare adesioni in tutta la Sicilia, tra i renziani della prima ora, così come tra quegli esponenti dell’area moderata che erano saliti sul carro dell’ex Premier a ridosso del referendum del 4 dicembre 2016, come il gruppo di Luca Sammartino o Sicilia Futura, la creatura dell’ex Ministro Cardinale. In mezzo, potrebbero esserci anche i sostenitori alle ultime primarie di Roberto Giachetti (in realtà, in Sicilia, davvero pochi, se si eccettua l’exploit di Enna) e qualche altro ex dalle file di quel centrodestra (Forza Italia e Udc) con cui Faraone e il suo staff hanno sempre mantenuto un dialogo aperto. Per quanto riguarda la provincia di Trapani, sicuramente non aderirà al progetto renziano il deputato regionale Baldo Gucciardi, mentre potrebbero dire di sì l’ex presidente provinciale del partito, Christian Emmola e qualche ex rappresentante dei “ruggirelliani”.

Molto probabile, invece, il rientro nel Pd di diversi ex dirigenti dei Ds che alle politiche del 4 marzo 2018 avevano seguito Bersani e D’Alema nell’esperienza di Liberi e Uguali. Resta da capire se il partito guidato da Nicola Zingaretti, dopo gli abbandoni di Renzi e Calenda vorrà restare fedele alla propria vocazione maggioritaria o se si farà promotore di un’azione federativa tra le forze di sinistra e le varie realtà dell’associazionismo che hanno costituito nei mesi scorsi un prezioso argine contro le politiche leghiste, costituendo un nuovo soggetto politico radicato nell’ambito del socialismo europeo.

Vincenzo Figlioli

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Tags: Baldo GucciardiChristian EmmolaDavide FaraoneMatteo RenziNicola ZingarettiRoberto Giachetti