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Al Parco Lilibeo giovedì l’intensità di “Mi chiamo Maris e vengo dal mare”

Per la rassegna Agorai del Mare, il Baglio Anselmi del Parco archeologico Lilibeo ospiterà un nuovo appuntamento col teatro. Giovedì 5 settembre, alle ore 18.30, la rassegna ospita “Mi chiamo Maris e vengo dal mare”, un progetto drammaturgico di Melania Manzoni con adattamento, regia e interpretazione di Chiaraluce Fiorito. L’elemento dominante è l’acqua. Un’acqua che sancisce il patto, pulisce, che purifica, che disseta ma anche l’acqua di un viaggio che ammazza, che annega, che fa sparire nel nulla. In un viaggio tutto aperto fatto di domande personali, scomode, senza risposte.

“Dopo aver ritrovato un’amica, ormai donne, io e Melania ci siamo imbattute nella storia di un’altra donna, una giovane madre che accetta dentro di sé una figlia concepita senza amore su un marciapiede desolato, con uno straniero che le punta una lama al collo – afferma la regista Fiorito -. Raccontare la storia di Maris che viene dal mare, è un grido rivoluzionario e controcorrente”.

“Mi chiamo Maris e vengo dal mare” è il viaggio di tante Maris, Gledis, Precious, Fathou e molte altre. Maris ha solo il nome inventato ma la storia è vera. Manzoni e Fiorito l’hanno conosciuta allo Sprar di un paese della Sicilia Orientale ed hanno poi deciso di raccontare insieme alla sua storia anche quella di molte altre donne, immigrate, schiave, vittime di tratta e di violenza di genere. Venduta, costretta a prostituirsi rimane incinta, viene poi messa su un barcone e spedita in Italia, dove – grazie al sistema di accoglienza – si salva definitivamente dallo sfruttamento. Ingresso 10 euro.

redazione

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Tags: Mi chiamo Maris e vengo dal mare