La commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico ha annullato l’elezione degli organismi regionali dirigenti in Sicilia. Di fatto accogliendo i ricorsi arrivati a Roma dalla mozione “Zingaretti”, che in Sicilia aveva candidato, Teresa Piccione. Come si ricorderà l’ex deputata aveva ritirato la candidatura a pochi giorni dal voto denunciando irregolarità nella procedura e nella presentazione della lista. Il segretario nazionale dei dem, Nicola Zingaretti, nominerà un commissario del partito.
“La Commissione di garanzia non ha preso alcuna decisione politica circa l’annullamento del congresso in Sicilia – dice la presidente dell’organo di garanzia dei dem, Silvia Velo -, ha esclusivamente valutato i rilievi contenuti in alcuni ricorsi presentati nei mesi scorsi, dove sono state segnalate numerose violazioni delle procedure previste nello statuto regionale siciliano e nel regolamento per il congresso.
La commissione ha studiato tali rilievi con attenzione e serietà da aprile a oggi, ha esaminato le carte che ci sono state fornite dai ricorrenti, dal presidente della commissione per il congresso regionale, Fausto Raciti, e ha sentito i soggetti coinvolti. Non ci sarebbe stata quindi e non c’è alcuna ragione politica alla base della decisione assunta ma solo l’esercizio del ruolo proprio della Commissione e cioè la verifica del rispetto di regole e procedure su cui si fonda la vita del Partito democratico”. Così in una nota Silvia Velo, presidente Commissione nazionale di Garanzia del Partito democratico
Faraone desso non è più segretario del partito. Decade da vice segretario anche Antonio Rubino
Saputa la notizia, Faraone ha inviato un messaggio con il cellulare agli amici: “Solo per informarvi che mi hanno appena commissariato. Ci abbiamo almeno provato a cambiare il Pd in Sicilia”. Il deputato nazionale Carmelo Miceli attacca: “Dopo 5 mesi il “Nuovo PD” ha deciso di commissariare Faraone. Piccolo particolare, ha deciso di farlo proprio nel giorno del compleanno di Davide e, soprattuto, nel giorno del ventisettesimo anniversario della strage di Paolo Borsellino e dei ragazzi della sua scorta. Mentre noi, con Davide, eravamo in Via D’Amelio, le massime cariche del Partito preferivano stare nel chiuso di una stanza ad eliminare un baluardo del renzismo.Vergogna!”.
La senatrice renziana Valeria Sudano chiede di non spaccare il partito: “Chiedo a Zingaretti di non soffocare la pluralità del Pd e di far prevalere ai tecnicismi e alle correnti, la politica. La decisione della commissione nazionale di garanzia di annullare l’elezione di Davide Faraone, decisa peraltro a maggioranza, e nel giorno del ricordo della strage di via D’Amelio – aggiunge – è una pagina buia di un partito che, invece di marciare unito contro i populisti, colpisce alle spalle chi, come Davide Faraone, da mesi ha riportato in strada e tra la gente il Pd. Mi auguro – conclude Valeria Sudano – che il segretario nazionale voglia intervenire e ristabilire le regole di convivenza democratica dentro il partito, facendo rispettare anche le minoranze, senza permettere che i suoi possano applicare punizioni a chi appartiene ad un’altra corrente”.