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“Mamma, portami al mare…”

Sabato sera la mia amica, quella bella, allenata e senza figli, mi dice: “Ma domani andiamo in spiaggia a rilassarci sotto l’ombrellone?”.

Il giorno dopo, ore 7: “Mamma svegliati, andiamo a giocare”. Ore 8: “indovina chi Peppa è”, seguito da “crea il tuo smalto”. Ore 9: preparazione pranzo a sacco: tre persone, tre pietanze diverse. Ore 10: svegliamo papà, caffè a letto, aspirapolvere veloce, costume, borsa da mare e finalmente siamo pronti. Ore 11.00-11.30: ricerca disperata di un posteggio vicino al lido. Parcheggiamo e traslochiamo: borsa da mare della mamma, borsa da mare della figlia, borsa frigorifero, set gioco da spiaggia, zaino del papà. Pianto della figlia perché le entra sabbia nelle ciabattine (!!). Ore 12.00: finalmente mare, venti euro puliti puliti per un ombrellone e due lettini. Per un po’ di relax questo ed altro. Dalle 12:00 ad un orario indeterminato: gonfia canottino, monta set da gioco, riempi secchiello d’acqua, svuota secchiello d’acqua, gonfia braccioli, sgonfia braccioli, metti protezione 50, cambia costumino asciutto, lava paletta e rastrello. Ore 13.30: ancora non ho assaporato il relax, preparazione del pranzo per pic nic da spiaggia. Vari sforzi per fare mangiare a tua figlia due chicchi di pasta, il resto della famiglia (me compresa) mangia come se non ci fosse un domani. Ore 14:00 seguono dilemmi e conversazioni sul tema della digestione. Deve aspettare o non deve aspettare prima di fare il bagno. Nel dubbio, lei è già in acqua, su un fenicottero gigantesco rosa, direzione Levanzo, con altre tre bimbe a bordo. Corsa repentina per recuperare il gommone alla deriva, tratte tutte in salvo, decidiamo di prendere un gelato. Ore 16:00: costume sporco di cioccolato, cambio costume pulito, tentativo di ripristino del costume sporco. Seguono a ruota frasi come “ti avevo detto di stare attenta”.

Ore 17:00 pisolino generale. Ore 17.07: “mamma voglio a te”. Segue pisolino mamma e figlia, nella stesso lettino, sudate e appiccicate.

Ore 18.00: è il momento più bello della giornata. Il vento è calmato, molta gente è andata via, finalmente ci si rilassa un po’. “Mamma andiamo a casa a giocare ?”. A casa ci aspetta, naturalmente, la doccia, la lavatrice per i teli mare, costumi, varie ed eventuali, pulizia di tutte le tracce di sabbia, lasciate in giro per casa come Pollicino nei boschi con le mollichine, preparazione cena.

L’amica non l’abbiamo vista. Sarà stata a rilassarsi in un’altra spiaggia, con la sua bella abbronzatura dorata, il fisico da fotomodella, l’outfit da catalogo di Calzedonia. Del resto meglio così. Se mi avesse visto con una borsa frigo talmente piena da sfamare cinque famiglie, il costume ricevuto per il mio diciottesimo compleanno (conta ormai 14 stagioni, gli occhiali da sole saggiamente graffiati da mia figlia in un momento di gioco, il telo mare di Peppa Pig, forse non mi avrebbe riconosciuto. O forse sì.

Michela Albertini

redazione

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