Per migliorare questo mondo, renderlo più equo, più giusto, più ampio, occorre imparare a sognare “diversamente” e a sognare “insieme”. Ecco quello che resta del primo anno del progetto “La Girandola”, i cui risultati sono stati mostrati, o meglio, messi in scena giovedì scorso nel complesso San Pietro nel corso di un pomeriggio in cui tutti sono stati protagonisti.
Spazio anche per presentare i risultati del primo anno del progetto “Fuori Classe”, potenziamento scolastico che tra giugno e luglio diventa attività per il completamento dei compiti delle vacanze, al centro della manifestazione c’è stato “La Girandola”, un vecchio progetto del Comune di Marsala rimasto fermo per alcuni anni e riattivato dall’assessore Clara Ruggieri che ha ripreso il via lo scorso ottobre privilegiando i centri dislocati in molte contrade e quartieri popolari e trasformando le scuole in spazi di aggregazione, creazione di relazioni e manipolazione. Giovedì la restituzione di tutto questo alla cittadinanza è avvenuta con uno spettacolo pomeridiano “scaldato” prima dall’animazione del mago Patacca, per iniziativa della coop La Valle Verde che con Nido d’argento si è aggiudicata il bando comunale, ma soprattutto grazia all’eccezionale passione e competenza degli operatori. La storia di un avvenire possibile è stata messa in scena con “il baule dei sogni”, portato in scena dai bambini della scuola di Digerbato nel laboratorio teatro e musica condotto dalle operatrici dell’ass.
Metamorfosi che gestisce il centro antiviolenza in vicolo delle Saline. Lo spettacolo ha ricalcato quello portato in scena l’anno scorso dai piccoli del TAM, teatro abusivo Marsala, diretto da Alessandra De Vita, ed è ispirato al libro “Buona notte alle bambine ribelli”. I bambini di Digerbato, guidati dalle esperte capeggiate da Anna Maria Bonafede, hanno messo in scena le vite, nate al margine di donne e uomini come Michell Robinson, divenuta Michell Obama, di Coco Chanell, di Anita Garibaldi, solo per citarne alcuni, per dimostrare che “se lo puoi sognare, lo puoi fare”, anzi che “se si può fare, puoi farcela”. Molto più di una lezione drammatizzata contro gli stereotipi di genere, lo spettacolo è stato una ventata di speranza per un tempo in cui i poveri sembrano destinati ad essere sempre più poveri e i ricchi sempre più lontani dal Paese, o meglio, dal Mondo reale. In un tempo del genere solo credere che sia possibile un sano cambiamento può far sì che un pianeta diverso sia pensabile, progettabile e realizzabile.
E a proposito di sogni, se un pezzo di legno può davvero diventare un bambino vero, allora tutto è possibile. Così è stata messa in scena “La Favola di Pinocchio” ed è così che Collodi è diventato complice di una meravigliosa integrazione, di un sano divertimento, di un viaggio colorato di eccezionale umanità condivisa. E siccome è possibile che un pezzo di legno divenga un bravo bambino, è possibile che i bambini de “La Girandola” insieme ai ragazzi con sindrome di down del progetto TEATRABILE (a cura delle associazioni Skenè, Aquilone e melograno, Abilmente uniti con Diego Maggio) divengano un manipolo di fantastici attori, caratteristi, mascherine, lettori, cabarettisti, ballerini e macchiettisti, guidati dalla regista anticonformista Eleonora Bongiorno – capace di mimare a bordo palco anche le coreografie più comiche e irriverenti – e da Massimo Licari che a conclusione ha anche premiato, su indicazione del colonnello Mauro Gnutti, comandante del 37esimo stormo dell’aeronautica di Trapani Birgi, tutti i ragazzi partecipanti con album da colorare e poster raffiguranti aerei delle frecce tricolore perché un altro sogno da perseguire è quello di volare ovunque si voglia. Anche questo, assolutamente possibile.
Tantissimi gli applausi per tutti gli interpreti al punto da far sbilanciare l’assessora Clara Ruggieri: “Inseriremo lo spettacolo nel cartellone dell’Estate marsalese”.
Chiara Putaggio