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Ottavio Navarra, Franca Buccellato e un’amicizia nata in Parlamento

Sulla carta erano quanto di più diverso si potesse immaginare in un’Italia che aveva appena archiviato la Prima Repubblica e cominciava a misurarsi con il bipolarismo. Lei, donna d’esperienza, militante storica del Movimento sociale di Almirante. Lui, giovane esponente di una sinistra ancora capace di guardare ai movimenti.

Si ritrovarono a condividere molti voli e due anni di lavori parlamentari, Franca Marino Buccellato e Ottavio Navarra, imparando presto a stimarsi e rispettarsi, in un momento politico caratterizzato da scontri spesso aspri tra il centrodestra di Silvio Berlusconi e la coalizione dei Progressisti. A testimonianza di ciò, nel corso della presentazione del libro “La Casta” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, prima uscita pubblica dell’amministrazione di centrodestra guidata da Renzo Carini, Franca Buccellato sorprese il pubblico presente al Teatro Comunale quando, nel raccontare la propria esperienza di parlamentare, citò proprio Ottavio Navarra come uno tra i colleghi che aveva maggiormente apprezzato, per la serietà e la dedizione con cui visse quel mandato, nonostante la giovane età. Franca Buccellato era anche questa: orgogliosa tanto delle sue radici di destra, quanto della sua autonomia di pensiero, che poteva portarla persino ad elogiare uno dei principali avversari elettorali del nuovo sindaco nel corso di un’iniziativa culturale patrocinata dall’amministrazione, infischiandosene di indispettirne la corte o di apparire inopportuna in uno scenario politico spesso ingessato da ipocrisie e opportunismi.

Contattato dalla nostra redazione, Ottavio Navarra (che da anni fa l’editore a Palermo) non si sottrae al ricordo di quella stagione e di un rapporto per certi versi inconsueto per la politica locale. E lo fa con toni e parole, che vanno al di là della mera circostanza.

“Sono profondamente addolorato per questa notizia. Abbiamo condiviso in Parlamento diverse iniziative e battaglie, al di là delle appartenenze politiche. Era una persona molto attenta a tutte le questioni che riguardavano la città e il territorio. Porterò con me il ricordo di una donna anticonformista, aperta, sorridente e sempre pronta al confronto. Franca era gioia, colore, impulso. Mi auguro che si faccia tesoro della sua testimonianza di vita e che l’amministrazione comunale sappia ricordarla adeguatamente. Non può essere dimenticata”.

Vincenzo Figlioli

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