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La Cassazione ha annullato la confisca del patrimonio di Antonino Palmeri

La seconda sezione della Corte di Cassazione ha annullato il decreto di confisca pronunciato dal Tribunale di Trapani emesso il 1 ottobre 2014, confermato dalla corte di appello di Palermo, nei confronti di Antonino Palmeri, imprenditore di Castellammare del Golfo ritenuto contiguo alla criminalità mafiosa. Palmeri in passato era stato coinvolto nell’inchiesta per l’attentato al giudice Carlo Palermo del 1985, poi assolto dalla Corte di Assise di Caltanissetta.

Il decreto  del Tribunale di Trapani aveva confiscato il cospicuo patrimonio riconducibile a Palmeri ed ai suoi familiari, acquisito in un periodo in cui lo stesso aveva manifestato la pericolosità sociale di tipo mafioso.

Ora, la Cassazione ha annullato il decreto di confisca, ordinando un nuovo processo innanzi altra sezione della corte di appello di Palermo.

Difeso dagli avvocati Baldassare Lauria e Laura Ancona, Antonino Palmeri aveva sostenuto in cassazione la violazione dei presupposti di legge, in particolare l’assoluta liceità del patrimonio confiscato e la sua estraneità al sodalizio mafioso locale.

“La sentenza della Cassazione – commenta Lauria – ha rilevato l’illegittimità del provvedimento ablatorio, fondato su una serie di asserzioni del tutto immotivate. Peraltro va rilevato che detto provvedimento di confisca appare adesso, più che mai, non più in linea con le regole di diritto espresse dalla sentenza della Corte Costituzionale 24 del 2019. La materia della confisca di prevenzione si muove su un sentiero legale molto approssimativo che priva il proposto per la misura di ogni garanzia di difesa, abbiamo in atto diversi ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nei confronti della repubblica Italiana e ci aspettiamo che presto che il sistema del diritto di prevenzione venga modificato”.

redazione

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