Che cosa potranno ricavare in termini di esempio i politici marsalesi dalle elezioni amministrative di domenica scorsa che hanno coinvolto le città di Mazara del Vallo e di Castelvetrano? Noi pensiamo nulla, ma può darsi che ci sbagliamo. Una volta quando esistevano i partiti si facevano i commenti a caldo e le analisi a …freddo. Ora i politici locali non guardano più cosa accade oltre l’uscio della propria casa. Sono impegnati, bisogna capirli, ad attrezzarsi a votare il Bilancio di previsione e le opere pubbliche ad esso collegate. Volete che abbiano il tempo di capire cosa è accaduto a Mazara o più lontano ancora a Castelvetrano? Eppure qualcosa si può leggere da quei dati: intanto che quasi la metà dei cittadini non si è recata al voto. Non era una di quelle giornate in cui i cittadini sono invogliati ad andare al mare. Eppure piuttosto che fare due passi fino al seggio, nella città del Mazaro e quella dei Templi hanno preferito restare a casa. Chissà se l’anno prossimo, quando si rinnoveranno le cariche amministrative a Marsala, gli elettori lilybetani non sceglieranno di emulare i “vicini di casa”.
Intanto si susseguono, anche se nessuno li annuncerà con comunicati ufficiali, gli incontri per preparare la successione al sindaco in carica. Per quanto riguarda Alberto Di Girolamo poi è possibile che stia pensando seriamente all’idea di succedere a se stesso e quindi riproporre la sua candidatura. Non ci azzardiamo in questa sede a previsioni nè a “sparare” nomi che verrebbero subito smentiti. Per quanto attiene i risultati di domenica è chiaro che se in tempi passati potevano essere presi come metro di paragone, oggi che la politica cambia “volto” ogni mese, figuriamoci quale sarà quello che ci si presenterà tra un anno. Ci sarà ancora il governo giallo verde? Sarà aumentata l’Iva? E il Reddito di cittadinanza avrà retto e soprattutto avrà “fruttato” il ritorno elettorale che i suoi estensori sperano? E per arrivare alla cose di casa nostra, l’aeroporto di Birgi avrà ripreso l’attività o sarà stato chiuso definitivamente? (Toccate ferro e quant’altro. Lo scalo di Trapani è il volano dell’economia del territorio). Le strade saranno state tutte asfaltate, e l’illuminazione pubblica? E soprattutto, ma siamo nell’attualità, l’anno prossimo chissà, la raccolta differenziata avrà raggiunto livelli importanti? Su queste cose e su tante altre i cittadini dovranno ragionare, dopo avere ascoltato soluzioni alternative tra di loro, per esprimere il voto.
Poi è chiaro che cominceranno le solite… “sei impegnato?”, “ho un parente candidato”, “magari in casa un voto per me ci esce?”. Storie già viste e sentite. Un commento però, senza entrare nel merito, vogliamo farlo. A noi queste amministrative siciliane hanno detto una cosa: che a parte qualche eccezione, i sindaci vincono quando accanto non hanno i simboli dei partiti. Ci sbagliamo? Può darsi. Fossimo in politica ci rifletteremmo. Ma noi facciamo altro e chi si deve attrezzare faccia come crede.