Un’aggregazione spontanea che nasce dalla necessità di tutelare il paesaggio agricolo e tutte le sue attività, specialmente la vitivinicoltura, seriamente compromessa dalla crisi di mercato dettata dalle alte giacenze di prodotto sfuso.
E’ quanto è emerso dalla riunione costitutiva del comitato spontaneo giovani agricoltoti, che si è tenuta a Strasatti.
La provincia trapanese, detiene il primato della superficie più vitata a livello europeo, ma ciò che rappresenterebbe il punto di forza dell’economia locale è stato messo in ginocchio da un prezzo inadeguato a coprire i costi di gestione.
Oggi il vino sfuso viene pagato a 15 centesimi per litro, con un netto ribasso rispetto gli anni precedenti. Nonostante le notizie positive sui trend dell’imbottigliato provenienti dall’ultima edizione del Vinitaly, alla base della filiera qualcosa non torna e ad essere penalizzati sono i giovani coltivatori, che stentano nel perseguire il ricambio generazionale per scongiurare l’abbandono dei vigneti, già alle prese con la razzia nella vendita dei catastini agli imprenditori del nord Italia.
I giovani agricoltori si sono confrontati e hanno riflettuto sulle strategie da proporre ai presidenti delle cantine sociali, loro principali interlocutori. Allo stesso tempo hanno ricostruito un quadro generico della problematiche, che a livello nazionale, deve fare i conti con un disciplinare che penalizza in termini di resa per ettaro di vigneto: 200 i quintali previsti in Sicilia contro i 500 dell’Emilia Romagna. Da qui verrà avanzata la richiesta agli organi competenti di effettuare controlli sulla veridicità dei numeri relativi alle giacenze a livello nazionale; così come viene ancora una volta chiesta l’abolizione dello zuccheraggio, vietato in Sicilia, e capace di compromettere la qualità di un prodotto che finisce sulla tavola dei consumatori.
Nell’immediato la soluzione non può che essere la distillazione di esubero, sposando quanto già prospettato dalla confederazione italiana agricoltori CIA, che ha preso parte alla riunione con il vice presidente Matteo Paladino. “La causa va portata avanti a livello regionale, con il massimo coinvolgimento degli uffici assessoriali per scongiurare forme di protesta estreme come già fatto dagli allevatori per le quote latte – ha detto Antonio Parrinello, fra i giovani agricoltori promotore del comitato”. L’iniziativa che si è tenuta nel fine settimana a Marsala sarà replicata anche in altri comuni per creare una rete capace di portare avanti le istanze dei protagonisti che stanno alla base della filiera vitivinicola.