Nella mattinata di ieri 3 maggio 2019 i Carabinieri della Stazione di Erice hanno tratto in arresto CERNIGLIARO Francesco, trapanese classe 74 per il reato di coltivazione e spaccio di sostanza stupefacente.
Conoscendo bene il soggetto visti i numerosi precedenti di polizia in suo possesso, insospettiti dal continuo andirivieni di autovetture da un abitazione sita in una località di mare (Pizzolungo), decidevano di eseguire una perquisizione domiciliare avvalendosi del prezioso supporto dell’unità cinofila antidroga del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia.
All’interno dell’abitazione, al piano di sopra, il CERNIGLIARO aveva allestito nel bagno una vera e propria serra artigianale dove coltivava alcune piante di marijuana alte circa un metro posizionate all’interno della vasca da bagno, con numerose inflorescenze. Le stesse erano riscaldate da lampada alogena. Sulla stessa vasca da bagno vi erano alcune decine di inflorescenze appena raccolte. Il CERNIGLIARO riferiva di non avere altro in casa oltre a quello che i militari operanti avevano già trovato, ma il fiuto infallibile del cane ARON portava al ritrovamento di un ulteriore sacchetto in plastica, con all’interno diverse decine di inflorescenze della medesima sostanza stupefacente. In tutto le inflorescenze risultavano avere un peso di grammi 100 con pesatura effettuata successivamente con bilancino di precisione.
Nella stessa stanza veniva rinvenuto un flacone di liquido fertilizzante ed altre lampade alogene, evidente segno che il CERNIGLIARO risulta assiduo e ben formato produttore di cannabis indica. Il CERNIGLIARO Francesco, già gravato da precedenti di Polizia, anche specifici in materia di coltivazione e detenzione di stupefacenti, data la flagranza del reato le modalità di coltivazione ed il consistente quantitativo di inflorescenze sequestrato che sul mercato corrispondono a circa un centinaio di singole dosi (ndr 1 grammo circa a dose), veniva tratto in arresto e, terminati gli atti di rito presso gli uffici del Comando Compagnia di Trapani, posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a disposizione dell’A.G. competente.