Chi ci conosce sa che noi, in tanti anni, alle istituzioni e agli uomini che di volta in volta le occupano, non abbiamo mai chiesto nulla diciamo così, di personale (e ci mancherebbe). Ma la recentissima vicenda di cronaca che è accaduta a Marsala ci obbliga per una volta a rompere questa consegna.
I carabinieri, come leggerete in cronaca, vengono allertati da una donna che pensa che il suo giovane compagno sia uscito di casa con propositi suicidi. I militari dell’Arma anche avvalendosi dell’ausilio di mezzi di ricerca satellitari, individuano la macchina del giovane in sosta arrivano e lo trovano quasi morente perché, come si usa dire in questi casi, aveva messo in essere il suo insano gesto. La cronaca, alquanto scarna e aggiungeremmo anche giustamente, del comunicato del comando dei carabinieri ci racconta che i tre militari (non si è saputo neppure il loro nome e grado) mettono in essere tutto quanto sanno in tema di massaggi cardiaci e riescono, in attesa dell’arrivo del 118, a tenere in vita il giovane. Il comunicato parla di professionalità dei carabinieri operanti.
Noi aggiungeremmo di umanità degli uomini in divisa. Attenzione noi non facciamo il tipo per i carabinieri, potevano essere poliziotti o vigili oppure finanzieri, cambiava poco. Sono stati bravi e hanno fatto quello che andava fatto. Lo hanno fatto con successo e sicuramente saranno tornati a casa dalle loro famiglie, soddisfatti ed orgogliosi. E torniamo al preambolo di queste nostre note. Fra qualche tempo sapremo i nomi dei carabinieri che magari avranno ricevuto un encomio (si dice così?) dai loro vertici. Ma la società locale, quella che è rappresentata dai vertici istituzionali, ha il dovere di intervenire. Il sindaco li premi con un riconoscimento che faccia sapere loro che Marsala è riconoscente. Non è stata un’ operazione di polizia di quelle tradizionali.
Non erano Vigili del fuoco alle cui gesta a favore della gente siamo abituati. Lo faccia il sindaco Di Girolamo anche, e naturalmente non solo, perché da cardiologo ha incentivato partendo dalle scuole e dai supporti tecnologici (i defibrillatori sono un po’ dappertutto) una seria informazione in tema di soccorso e prevenzione. Noi aspettiamo.