Ancora interventi da parte del mondo politico alla vicenda legata al voto in Consiglio comunale sul Campus Biomedico di contrada Cardilla. Ad intervenire, come lui stesso afferma, nella qualità di promotore dell’iniziativa “Campus Biomedico di Marsala, è massimo Grillo che articola oltre che una visione personale di quanto sta accadendo, anche la storia del “Campus” stesso.
“Nei giorni scorsi – si legge in una nota diffusa dallo stesso ex parlamentare – si è ritornato a parlare del Campus Biomedico di Marsala, per via della decisione dell’Amministrazione Comunale di recedere dallo stesso Consorzio. Il Consiglio Comunale ha deciso di respingere la delibera dell’Amministrazione Comunale.
L’idea del Campus Biomedico di Marsala viene, purtroppo solo oggi, riconosciuta come molto interessante dalla maggioranza degli addetti ai lavori, ma il sindaco e alcuni consiglieri comunali manifestano perplessità sulla gestione del Consorzio, che ad oggi registra delle perdite, dovute proprio alle omissioni del Comune.
Non senza dispiacere, prendo atto che nessuno si chiede come mai l’immobile, realizzato con fondi pubblici, non sia stato mai consegnato al legittimo titolare. Secondo giusta convenzione sottoscritta il 17 giugno 2009, il titolare della gestione dell’immobile “Campus” è il Consorzio, prova ne è anche che il Consorzio ha ricevuto le chiavi del cancello di ingresso nell’area oggetto della costruzione che, tra l’altro, aveva anche arredato a verde.
Chiedo, dunque, è plausibile che il Comune di Marsala necessiti di nove anni dal momento del completamento dei lavori, costati oltre un milione e mezzo di euro, per “capire” che il suddetto immobile non possa essere consegnato al Consorzio?
E’ accettabile che una Pubblica Amministrazione abbia fatto maturare dei debiti al Consorzio perché ne ha impedito il funzionamento non consegnando l’immobile e poi adduca, come ragione della propria volontà di recesso dal consorzio, proprio i debiti dei quali ha determinato la maturazione con la sua inerzia?
È normale che negli ultimi nove anni il Comune di Marsala abbia posto diverse “condizioni” al consorzio per consegnare l’immobile salvo, poi, tirarsi indietro quando le stesse condizioni venivano “esaudite” dal consorzio?
Il Consorzio ha ricevuto dal Comune di Marsala formali richieste per consegnare l’immobile e cominciare l’attività, alle seguenti condizioni:
– cambiare la ripartizione delle quote sociali (richiesta accolta);
– condividere le attività da svolgere (richiesta accolta);
– cambiare la forma giuridica (richiesta accolta);
– consegnare l’immobile all’Asp affinché questa, poi, potesse consegnarlo al Consorzio (richiesta accolta).
Ad ogni richiesta accolta, insomma, seguivano nuovi rilievi, e poi altri e altri.
Adesso che sono trascorsi nove anni dal completamento dell’immobile che, tra l’altro, il Comune di Marsala ha lasciato incustodito, ci si lamenta che ci sono dei debiti. Incredibile.
I debiti maturati sono relativi a costi di gestione che si sono accumulati da nove anni ad oggi per queste posizioni contraddittorie tenute dal Comune di Marsala. “Quanta pazienza!”, sarebbe il caso di dire!
In più, dopo nove anni di “riflessione” il Comune adesso afferma che è opportuno uscire dal Consorzio perché lo stesso Socio Comune non ha specifica competenza sulla formazione sanitaria, salvo poi elargire centinaia di miglia di euro al Consorzio universitario di Trapani. Incredibile ma vero.
Il Comune, infine, dopo lunghissima riflessione e dopo avere speso 1.500.000,00 euro di risorse pubbliche incassate dal Ministero dell’Economia, sostiene che la soluzione migliore sia “regalare” l’immobile di nuova costruzione all’Asp. Secondo quale logica questa scelta può essere giustificabile o condivisibile? Come è noto, infatti, l’immobile si trova in una posizione strategica, accanto al nuovo ospedale di Marsala, ha una superficie coperta di 550 metri quadri, è stato realizzato in due elevazioni e comprende nove aule formative per complessivi 180 allievi, oltre ad uffici ed altre tipologie di spazi. L’area del Consorzio è di oltre 6000 metri quadri ed il Comune ha ancora la disponibilità di centinaia di migliaia di euro destinati, per vincolo posto dal Ministero dell’Economia, alla progettazione del secondo stralcio e l’arredamento del Campus.
Nonostante ciò, l’amministrazione Comunale, in via discrezionale, come avvenuto in tantissime altre occasioni e sempre a titolo gratuito, ha ritenuto anche in questo caso, di consegnare l’immobile all’Asp che, nel passato, ha anche messo per iscritto di non averne titolo.
E’ giusto, pertanto, chiedersi: chi ha impedito il funzionamento del Campus e perché? Mi dispiace dovere dire che il vero motivo della mancata attuazione del progetto, che nessuno ha il coraggio di affermare, al di là dei consiglieri comunali che hanno difeso l’iniziativa e ringrazio, è legato alla forte avversità politica nei miei confronti, la quale ha portato a confondere il bene comune con gli interessi di parte. Avversità politica, questa, che ha finito con il fare perdere di vista la grande possibilità di sviluppo che avrebbe potuto e potrebbe ancora dare il Campus universitario alla nostra città.
La stessa considerazione potrei farla per tutti gli altri progetti di sviluppo che la nostra città continua a perdere per la mancanza di una visione politica di chi dovrebbe guidare l’azienda Comune di Marsala, la cui gestione, come gli innumerevoli fallimenti di questa amministrazione dimostrano, è giusto un po’ più complessa rispetto alla gestione di un piccolo reparto di cardiologia“.
Massimo Grillo, promotore dell’iniziativa Campus Biomedico di Marsala.