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Alcamo Marina 2.0: l’amministrazione Surdi ha presentato i progetti alla città

Si è svolto ieri pomeriggio, presso il Centro Congressi Marconi, il convegno organizzato dal governo della città sui cantieri che partiranno, verosimilmente, prima della prossima stagione estiva. Tra le diverse idee illustrate alla platea dai pentastellati, vi sono anche i progetti delle rete idrica e fognaria della località marina, il cui costo complessivo ammonta a 35 milioni di euro. Tra gli investimenti privati, invece, figurano la realizzazione di una struttura alberghiera in zona Petrolgas e un’area della Curia al Canalotto. 

È durata due ore e mezzo, ieri pomeriggio, presso il Centro Congressi Marconi, la presentazione dei progetti di rigenerazione della località balneare, messi appunto dall’amministrazione grillina, e denominata “Alcamo Marina 2.0”. Dopo i saluti portati in sala dal presidente del Consiglio comunale, Baldo Mancuso, è stato l’assessore ai lavori pubblici, Vittorio Ferro, ad aprire i lavori del convegno. Il vicesindaco ha sin da subito esposto al pubblico presente le due potenzialità della città di Alcamo sulle quali l’amministrazione pentastellata sta puntando: il centro storico e Alcamo Marina.

Prima di approfondire i progetti, quasi tutti aggiudicati, che riguardano la località balneare per l’appunto, è intervenuto il primo cittadino, Domenico Surdi. Il sindaco ha spiegato le motivazioni che hanno portato la giunta 5 Stelle all’iniziativa summenzionata. L’amministrazione comunale, infatti, ha messo in evidenza le potenzialità di Alcamo Marina venute fuori dopo uno studio dei dati sul turismo effettuato nel corso del 2018, dovuto all’exploit registrato dalla vicina Castellammare del Golfo come meta di viaggi. L’aumento di visitatori, in detta città, ha fatto sì che anche Alcamo giocasse la sua parte lo scorso anno perché l’eccessiva domanda di visitatori non poteva essere soddisfatta solamente dal comune limitrofo. Il primo cittadino, dunque, ha indicato i tre casi di soggetti interessati dalla crescita delle presenze nel Golfo di Castellammare: i turisti, per l’appunto, i residenti di Alcamo Marina e i proprietari di seconde case di quest’ultima località. Il sindaco Surdi, poi, ha esposto le due azioni indispensabili perché la città possa puntare sul settore in espansione in questo territorio. Secondo il primo cittadino, infatti, occorre decidere il turismo di riferimento a cui i potenziali investitori intendono rivolgersi, partendo proprio dalla potenzialità di Alcamo Marina: il suo importante patrimonio edilizio. Inoltre, per l’amministratore grillino è indispensabile individuare il target per sfruttare l’altra virtualità della località balneare: la spiaggia. Un patto di comunità, però, è necessario, secondo il sindaco Surdi, per far sì che l’amministrazione continui ad investire su Alcamo Marina, anche alla luce dei dati riscontrati: nel 2018 il turismo presente ad Alcamo è incrementato del 20%. Numeri che non possono lasciare indifferenti. Il contributo del primo cittadino è stato seguito nuovamente dall’assessore ai lavori pubblici, Vittorio Ferro, il quale ha ricordato che l’amministrazione dal suo insediamento ha effettuato la scelta di una politica fondata sullo sviluppo sostenibile. Una decisione concretizzatasi con l’approvazione del Dup 2018-2020 da parte del Consiglio comunale.

Tra gli obiettivi strategici del Documento di Programmazione vi è Alcamo Marina, il suo patrimonio edilizio e il miglioramento dell’accessibilità al mare. Alcamo, ha ricordato il vicesindaco, è la porta della Sicilia Occidentale. Dunque, occorre approfittare di tale posizione di privilegio. Per lanciare la città alla conquista del settore turistico, è necessario certamente pubblicizzare il proprio prodotto per attrarre viaggiatori. L’assessore al ramo, Lorella Di Giovanni, ha quindi spiegato la strategia messa in atto dall’amministrazione comunale. Innanzitutto, l’assessore ha ricordato la presenza di Alcamo su due guide turistiche a tiratura nazionale e regionale: Repubblica e La Sicilia. Per conseguire tale obiettivo, ha precisato il membro della giunta grillina, è stata necessaria la costruzione di un prodotto turistico. Da qui, la scelta di un marketing territoriale. A questo si è aggiunto, però, uno sviluppo integrato tra attività e attrattività. Tre sono stati i punti di forza sui quali ha investito l’amministrazione 5 Stelle: l’Enoteca regionale, Cielo d’Alcamo e i Festival musicali. Un’offerta, ha spiegato l’assessore Di Giovanni, che rende Alcamo diversa da altre località. L’assessore ha annunciato anche la registrazione del logo di Cielo d’Alcamo, esposto in anteprima alla platea del Marconi. Detto processo è stato indispensabile anche per creare l’itinerario dedicato al poeta di origine alcamese. Per quanto concerne i Festival musicali, la giunta pentastellata ha ritenuto importante l’organizzazione e la collaborazione con la Consulta del turismo e la Consulta delle associazioni, costituitesi nel corso del mandato. L’assessore Di Giovanni ha poi annunciato l’apertura a breve dell’Info Point turistico nell’ex chiesa San Nicolò di Bari. Per quanto riguarda gli investimenti su Alcamo Marina l’assessore Ferro ha precisato che questi sono stati fatti con risorse comunali e non. Tra alcuni progetti appaltati vi sono tre sovrappassi della linea ferroviaria ad Alcamo Marina.

È stata successivamente la dirigente dell’ente, l’ingegnere Enza Anna Parrino a presentare il progetto Smart cities del comune che riguarda il rifacimento di impianto di illuminazione ad Alcamo Marina (932 corpi luminosi) con tecnologia LED. A ciò vanno aggiunte la segnaletica luminosa dei passaggi pedonali (zona Calatubo), la stazione meteo (in Battigia), l’area wi-fi libero (Canalotto), punti di ricarica per auto elettriche, la sorveglianza di beni comunali, la sistemazione della ringhiera lungo la ferrovia. Inoltre, il marciapiedi lungo la SS187, nel tratto dal Canalotto al casello. Per quanto concerne i sovrappassi, oltre alla messa in sicurezza sopracitata, l’amministrazione sta pensando anche di sostituirne alcuni. Nello specifico, si sta valutando di realizzare un sottopasso in zona Catene. A proposito di questa area è intervenuto un’altra volta l’assessore Ferro per parlare del progetto dei parcheggi. L’illustrazione è stata effettuata dall’architetto Oliva. Si tratta di un progetto ideato nel 2003, ma mai partito per problemi legati all’acquisizione dell’area di circa 2 mila mq, poi, sbloccati dall’amministrazione pentastellata. Il progetto è attualmente in fase esecutiva. Dopo, è stato presentato dall’assessore ai lavori pubblici il progetto del bene confiscato che prevede l’allestimento di una passerella accessibile alle persone con disabilità, in zona Battigia, che sarà collegata all’immobile destinato all’utilizzo degli stessi soggetti. La struttura fa parte dei beni confiscati all’imprenditore Vito Nicastri. Allo stato attuale, si trova nella graduatoria regionale in attesa di assegnazione delle somme. Il totale della somma dei finanziamenti per i progetti di Alcamo Marina ammonta a 4 milioni di euro. Una cifra importante per la località balneare. Accanto agli investimenti pubblici, vi sono anche quelli privati come quello dell’imprenditore Tagliavia, illustrato dall’architetto Maurizio Longo. Si tratta di una struttura alberghiera ad Alcamo Marina, in zona cosiddetta Petrolgas, finanziata anche grazie ad Invitalia. Il progetto riguarda la riconversione di edifici industriali in strutture turistiche, con la realizzazione di marciapiedi e di un’illuminazione (quest’ultimi concordati con l’amministrazione Surdi). Le aree a verde, invece, sono state previste dall’intesa con la Sovraintendenza. L’architettura sarà quella tipica Mediterranea. Secondo quanto affermato dall’imprenditore Tagliavia, genererà 50 posti di lavoro. Altri 50 deriveranno probabilmente dall’indotto. La stagione turistica, come dichiarato dall’impresario, oggi copre gli 8 mesi e mezzo all’anno ( prima 4 mesi). Dall’ufficio comunale e, in particolare, dall’ingegnere Venerando Russo, sono stati invece sottolineati i problemi derivanti dallo sviluppo delle zone C4 e C5 della città e dalle mancanze di chi nel passato avrebbe dovuto porvi rimedio. Tra le altre criticità che dovrebbero essere affrontate vi sono quelle degli scarichi delle case c.d. sottolinea. Altre problematicità potranno essere superate anche grazie al Piano del demanio marittimo. Sicuramente, uno degli input offerti dal dirigente del comune è quello relativo alle stazioni balneari, vista la disponibilità di una spiaggia lunga 7 km che caratterizza Alcamo Marina. Sulla visione futura della località balneare l’assessore Ferro ha ricordato la partecipazione dell’ente a “Villard”, un seminario itinerante dell’Università di Architettura di Venezia, che lo scorso anno ha avuto come tema proprio Alcamo Marina. Per l’architetto Pietro Artale, il quale ha seguito il workshop degli studenti italiani e stranieri, l’analisi del territorio fatta dagli studenti non è da buttare. Anzi, rappresenta un punto da dove partire, citando tra i progetti quello sull’area dell’ex distilleria Marino. Il professionista, inoltre, si è occupato del progetto per un collegamento tra la zona parcheggio Catena e l’ingresso della Battigia. Si tratta di un marciapiedi (dalla parte delle abitazioni) di circa 700 m e largo: 1.50 m, 1.70 m e 2.00 m. Previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il vicesindaco Ferro, riprendendo la parola, ha poi comunicato ai presenti il dialogo con il vescovo di Trapani, monsignor Fragnelli, per quanto concerne l’area della chiesa sita in zona Canalotto ( circa 4 mila mq). Ad illustrare il progetto dell’Oasi “Maria Regina della Famiglia” è stato l’architetto Antonio Scibilia. Il lavoro approvato nel 2017 riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche e la sistemazione dell’area limitrofa.  Successivamente, è intervenuto l’architetto Roberto Longo al quale è stata affidata dall’ente la redazione del Piano del demanio marittimo. Con il PUDM, infatti, la gestione di parte del demanio viene affidata ai comuni. Il Piano è ancora in itinere. Tra le criticità riscontrate vi è certamente la presenza di edifici privati in area demaniale. Invece, tra gli interventi possibili, vi sono alcuni spazi per parcheggi da realizzare e individuati in determinate zone (in tutto 9). Inoltre, un’altra passerella ad Alcamo Marina, da aggiungersi a quella prevista dal progetto del bene confiscato, potrebbe essere pensata. Una riflessione sul restringimento della linea ferroviaria è al tavolo dell’amministrazione comunale. Il vicesindaco Ferro ha riferito che vi sono al momento interlocuzioni con RFI. Tra le diverse idee illustrate alla platea dai pentastellati, vi sono stati anche i progetti delle rete idrica e fognaria della località marina, il cui costo complessivo ammonta a 35 milioni di euro. I progetti sono stati esposti dall’ingegnere Martino, la quale da un anno presta servizio presso l’ente e li ha seguiti come RUP. Il progetto della rete fognaria è più avanti rispetto a quello della rete idrica, costa 24 milioni di euro e prevede due reti: quella delle acque nere e quella delle acque bianche. La prima convoglierà le acque nel depuratore della città, la seconda, previo trattamento, direttamente a mare. La rete idrica è intesa come estensione di quella di Alcamo. I due progetti sono stati trasmessi agli enti competenti, la Conferenza speciale dei servizi e la Commissione regionale dei lavori pubblici, entrambi in attesa di integrazioni da parte del comune e dei professionisti ai quali sono stati affidati. Per i finanziamenti, visto l’importante importo, poi, occorrerà confrontarsi con l’ATI (Assemblea Territoriale Idrica).

Linda Ferrara

redazione

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