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Lo Sciuto, Ruggirello e i “grandi elettori” marsalesi

Come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, l’operazione “Artemisia” che ha portato a 27 misure cautelari tra le province di Trapani e Palermo, tocca da vicino la città di Marsala e, in particolar modo, la politica lilybetana.

Tra gli arrestati compare il nome dell’ex consigliere provinciale Giuseppe Angileri (eletto nel 2008 e nel 2012 con il centrodestra). Politicamente vicino a Giovanni Lo Sciuto, Angileri è anche padre di Francesca, eletta a Sala delle Lapidi nel 2012 (con la lista Marsala Avvenire, che sosteneva Salvatore Ombra) e nel 2015 con Futuro per Marsala (lista inclusa nella coalizione di Massimo Grillo). Dalle carte dell’inchiesta “Artemisia” emerge che Giuseppe Angileri avrebbe promesso sostegno elettorale a Lo Sciuto alla Regionali del 2012. In cambio, il deputato regionale si sarebbe impegnato a far assumere la compagna di Angileri – Maria Luisa Mortillaro – all’Anfe, tramite Paolo Genco. Tra il 2016 e il 2017, Lo Sciuto avrebbe inoltre stipulato con la Mortillaro un fittizio contratto di collaborazione presso l’Ars, con il pregresso accordo che le dette prestazioni non sarebbero mai state eseguite e con l’ulteriore accordo che i soldi in contanti, quale retribuzione della predetta collaborazione, venissero riscossi materialmente da Giuseppe Angileri. Alla donna sarebbe stata inoltre riconosciuta una pensione di invalidità che non le spettava (741,98 € al mese), attraverso l’indicazione di una patologia falsa alla Commissione medica dell’Inps. Anche in questo caso, decisivi si sarebbero rivelati i rapporti tra Angileri e Lo Sciuto, che a sua volte avrebbe utilizzato la propria influenza sulla suddetta Commissione, tramite l’ex responsabile del Centro Medico Legale Inps Rosario Orlando.

Alfonso Marrone e Alex Coppola

Le interlocuzioni di Lo Sciuto con la politica marsalese non si limitavano solo a Giuseppe Angileri e alla sua famiglia, ma riguardavano anche altri esponenti politici di primo piano, come l’ex presidente del Consiglio comunale Pino Ferrantelli (e la figlia Nicoletta) e i consiglieri Alex Coppola e Alfonso Marrone. Ed è qui che l’attivismo di Lo Sciuto a Marsala si scontra con quello di un’altra figura recentemente al centro delle cronache giudiziarie, l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Fino al 2015, Lo Sciuto poteva infatti contare a Marsala, oltre che su Giuseppe Angileri, anche su Coppola, Ferrantelli e Marrone. Le elezioni amministrative di primavera segnarono un primo spartiacque. Fino ai primi di febbraio erano state registrate una serie di telefonate riguardanti la presentazione di una lista unica per le imminenti elezioni comunali, nel corso delle quali veniva fatto riferimento alla promessa di posti di lavoro in seno all’Anfe in cambio di consensi elettorali. Pino Ferrantellli, in una conversazione con Lo Sciuto, si mostra però adirato per una promessa non rispettata: la mancata assunzione del genero Rosario Salvatore Mondonuovo: “Allora, Giovanni – afferma Ferrantelli – io accordo con loro non ne voglio fare più, perché io candido a mia figlia e ad altre quattro persone, so io dove”. Nella stessa conversazione, l’ex presidente del Consiglio comunale lilybetano si rivolge con crescente veemenza al deputato regionale del Nuovo Centro Destra: “Io ti ho portato i voti! Io ti ho portato i voti! Ora vedrai la prossima volta quanti ne prendi qui a Marsala!”. Qualche giorno dopo, si seppe della candidatura di Nicoletta Ferrantelli con la lista Forza Marsala, a sostegno della candidatura di Massimo Grillo.

Francesca Angileri e Nicoletta Ferrantelli

Ma il vero obiettivo di Lo Sciuto e Ruggirello erano, naturalmente, le regionali del 2017. Entrambi sapevano che non sarebbe stato facile mantenere il proprio seggio all’Ars. Conseguentemente i voti andavano cercati in ogni angolo della provincia di Trapani e Marsala – si sa – è sempre stata molto generosa con i candidati provenienti da altre città, da Norino Fratello a Pino Giammarinaro, fino agli stessi Ruggirello e Lo Sciuto. In una conversazione del novembre 2016, quest’ultimo parla con Paolo Genco di Alex Coppola, facendo riferimento a una conversazione con il padre Franco a cui ebbe modo di dire: “mi vuoi spiegare perchè mi attacca? Se se ne vuole andare, che se ne vada”. Di lì a poco Alex Coppola avrebbe ufficializzato in Consiglio comunale la propria adesione al progetto politico di Paolo Ruggirello. Conseguentemente, Lo Sciuto dice a Genco di non chiamare più Coppola per un lavoro all’Anfe (dove aveva prestato servizio tra il 2008 e il 2012) mentre resta in dubbio la situazione di Alfonso Marrone (definito “uno che gestisce 700-880 voti), a cui nel settembre 2016 Lo Sciuto aveva anche promesso un posto all’assessorato in caso di rielezione, dopo avergli fatto un precedente favore, riguardante la pratica di invalidità di un amico. Marrone, così come Coppola e Nicoletta Ferrantelli, preferì poi puntare su Paolo Ruggirello, che in vista delle regionali era riuscito ad assemblare una coalizione di “grandi elettori” a Marsala, di cui faceva parte anche qualche pezzo del Pd (come la consigliera Federica Meo) e il gruppo dei Democratici per Marsala.

Alla fine né Lo Sciuto né Ruggirello riuscirono a mantenere il seggio all’Ars, pur risultando tra i candidati più votati in provincia. Tuttavia, i loro destini tornano a intrecciarsi adesso in due inchieste giudiziarie distinte – “Artemisia” e “Scrigno” – che potrebbero avere significativi effetti sul quadro politico trapanese e sui prossimi appuntamenti elettorali.

Vincenzo Figlioli

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