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A proposito di reddito di cittadinanza

Come tutti voi crediamo, ci siamo fatti anche noi un idea del reddito di cittadinanza. Rinviamo però ogni giudizio quando la parte, diciamo così tecnica, sarà a compimento. Vedremo quanti e in che misura ne avranno diritto. In che modo il denaro “fresco” inserito nel circuito economico del Paese avrà un impatto e se la seconda parte della legge, quella che prevede di “trovare” il lavoro a quelli che percepiranno il reddito, avrà un risultato concreto. Vedremo, quindi. Intanto registriamo alcune notizie.

Vi abbiamo raccontato in cronaca la scorsa settimana che anche nella nostra città non si sono registrate le temute (e annunciate) code ai Caf, agli uffici postali e neppure all’Inps, dei richiedenti. Hanno “fatto” tutto online? Neanche questa sembra essere la risposta, visto che è lo stesso istituto di previdenza sociale ha comunicato che su scala nazionale le richieste del cosiddetto Spid, d’accesso (una specie di password) non sono state tali da temere uno stallo del sistema. E allora che è successo? Boh! Intorno a questo provvedimento le informazioni si susseguono da mesi.

“Vedrete che non riusciranno a trovare i soldi per farlo partire”, si sono affannati i media che hanno fatto da cassa di risonanza a quanti, avversari politici del governo giallo-verde, hanno sostenuto questa posizione. Anzi prima ancora ricordiamo i titoloni con tanto di foto correlate, di alcuni giornali che subito dopo il risultato elettorale ci fecero sapere che nei Caf si stavano formando code per richiedere il reddito. Non era stata fatta ancora la legge. E adesso che la legge c’è dove sono quelli delle fila di allora? Un altro boh! La verità secondo noi è quella che in questo primo round hanno vinto la burocrazia e la gente. Evidentemente, anche se non può piacere, c’è stata, fino ad adesso per carità, una macchina organizzativa che ha funzionato. Poi la maturità della gente che ha preferito non affollare le sedi predisposte e attendere giorni più tranquilli. Visto che ci siamo sull’argomento vorremmo dare un altro elemento di riflessione. I dati ci dicono, fino ad oggi, che dopo la Campania le richieste più numerose arrivano dalla Lombardia. E tra i richiedenti sono tra i più numerosi anche i piemontesi. Guarda tu, non ci hanno detto che la Lombardia e le altre regioni del nord avevano il Pil più alto e contribuivano in maniera decisiva, con le loro tasse, a mantenere il Paese? Ancora un boh!

Ci sarebbe da parlare della cattiva figura che sta facendo il governo sull’assunzione dei cosiddetti navigator. Ma in queste nostre note non possiamo occuparci di tutto. Ci ritorneremo sicuramente, anche per capire le loro funzioni che ancora non ci sono chiare.

Gaspare De Blasi

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Tags: cafInpsreddito di cittadinanza