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La scomparsa di Tusa, Rossella Giglio: “Un archeologo entusiasta, resterà un faro”

Ha commosso l’Italia e la Sicilia la vicenda dei passeggeri del Boeing 737 di Etiopian Airlines, precipitato domenica mattina, pochi minuti dopo il decollo. Su quel volo, partito da Addis Abeba e diretto a Nairobi, c’erano 149 passeggeri di 33 nazionalità diverse, imprevedibilmente unite da una tragedia comune. Tra loro c’era anche Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, da poco meno di un anno assessore regionale ai Beni Culturali.

Tra le persone che hanno lavorato più a stretto contatto con Tusa in questi anni c’è sicuramente la direttrice del Parco archeologico di Segesta, l’archeologa marsalese Rossella Giglio. Come ha accolto questa tragica notizia?

Si tratta di una persona con cui ho condiviso veramente tante cose. Fino a venerdì abbiamo fatto progetti insieme. E’ una cosa sconvolgente. Ricordo l’archeologo, sempre entusiasta, pieno di energia per qualsiasi progetto, sia nelle attività portate avanti alla Sovrintendenza di Trapani, sia alla Sovrintendenza del Mare, dove mi ha voluto con sé alla sezione archeologica. Abbiamo lavorato assieme tanti anni. Adesso era arrivata l’ultima grande sfida, con la decisione di accettare l’incarico di assessore regionale, passando da un ruolo tecnico a un ruolo politico. In questi mesi, ha avuto il merito di contribuite ai decreti attuativi della legge sull’istituzione dei Parchi archeologici in Sicilia. E anche in questo caso mi ha coinvolta in prima persona nella direzione del Parco di Segesta.

Che eredità lascia Sebastiano Tusa?

Un grande esempio, soprattutto per i nostri futuri colleghi. Ha dato una grande contributo alla valorizzazione dell’archeologia subacquea, la grande sfida è divulgare questi valori. Oggi, da questo punto di vista, c’è più coscienza rispetto alla tutela del patrimonio storico-archeologico, ma anche ambientale. Sebastiano Tusa, in questo senso, sarà sempre un faro e un punto di riferimento. E’ stato anche insegnante ed ha coinvolto tantissimi giovani. Ritengo ci siano buoni presupposti affinchè si possa proseguire nel lavoro iniziato da lui.

Immagina iniziative nel nome di Tusa?

Ci sono milioni di cose a cui si potrebbe pensare o luoghi della memoria da dedicare per segnare la sua presenza fondamentale. Penso al lavoro che ha fatto a Favignana, Pantelleria, Segesta, Salemi, Partanna o per il Satiro Danzante o, ancora, in Sicilia Orientale. A breve inoltre ci saranno dei finanziamenti destinati ai siti siciliani minori, per cui si era molto impegnato.

La vita di Tusa è scandita dall’amore per la Sicilia…

Anche se i suoi figli vivevano all’estero, il suo grande amore per la Sicilia lo portava a dedicare ogni energia per valorizzare questa terra in modo da contribuire alla sua crescita economica.

Perché con la cultura, in realtà, si può vivere…

Assolutamente sì. Valorizzando le testimonianze esistenti e organizzando le infrastrutture: strade, porti, aeroporti, insegne…

Vincenzo Figlioli

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