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Alcamo conferirà la cittadinanza onoraria al giornalista Paolo Borrometi. Approvata la mozione in Consiglio

Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, convocato d’urgenza, è stato osservato anche un minuto di silenzio per ricordare l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa. L’organo elettivo ha votato inoltre l’adesione al patto dei sindaci per il Paesc.

Dopo Palermo e Romentino (Novara), Paolo Borrometi diventerà anche cittadino onorario di Alcamo. Infatti, l’atto di indirizzo politico per il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista siciliano minacciato dalla mafia, votato ieri sera all’unanimità dei presenti dal Consiglio comunale, è stato sottoscritto da tutte le forze politiche.

Ad esporre la mozione all’Aula Falcone-Borsellino è stata la prima firmataria del documento ed esponente del M5S, la consigliera comunale Giovanna Melodia. Dalla vicepresidente del Consiglio comunale sono state lette le motivazioni che hanno condotto a tale scelta, “per l’impegno sociale e culturale nella lotta alla mafia, perché possa essere di esempio per tutti e soprattutto per le nuove generazioni; per suggellare il sostegno e la vicinanza della nostra città al giornalista siciliano”. La rappresentante dei pentastellati ha ricordato, nel suo intervento, l’ultima intimidazione subìta, il 22 gennaio scorso, dall’autore del libro “Un morto ogni tanto”. A Paolo Borrometi, infatti, è stata recapitata una busta con dei proiettili dentro. La “missiva” è giunta, nello specifico, presso la redazione di TV2000, l’emittente televisiva con la quale collabora. Lo scrittore era stato ad Alcamo nel mese di dicembre 2018 per la presentazione della sua opera. In quell’occasione, aveva rilasciato alla nostra testata giornalistica anche un’intervista ( http://www.itacanotizie.it/paolo-borrometi-minacciare-i-giornalisti-e-diventato-uno-sport-nazionale/ ). Durante la sua tappa alcamese lo scrittore non si era limitato all’esposizione al pubblico del suo lavoro, ma aveva anche visitato un bene confiscato alla mafia presente in città, nello specifico di Vito Nicastri, diventato l’anno scorso una residenza per artisti e allestito per le festività di dicembre scorso a dimora di Babbo Natale. Un tour, quello tra i beni sottratti alla criminalità organizzata, che ha affascinato lo scrittore siciliano, tuttora sotto scorta, tanto da realizzare un servizio sulla casa di via XV Maggio ad Alcamo per la trasmissione  televisiva “L’ora solare” della rete succitata.

Dai banchi dell’esposizione si è elevata soltanto la voce del consigliere comunale Saverio Messana dell’UDC, il quale ha così affermato: “Siamo onorati di intraprendere questo percorso, che spero a breve si concluda, per dare questa cittadinanza onoraria a una personalità che si spende veramente per tutta la Sicilia, per tutta l’Italia, perché crede in quello che fa. Ed è giusto che il Consiglio comunale di Alcamo, e spero tutti gli altri Consigli comunali, daranno quel segnale importante a un personaggio che vive sotto scorta e ogni giorno ha delle problematiche particolari che, sinceramente, ci vuole tanto coraggio per andare avanti. È stata una firma messa con grande impegno (quella sulla mozione ndr)”.

Sull’atto di indirizzo politico ha voluto dare un contributo il componente della giunta grillina, l’assessore ai beni confiscati, Vito Lombardo, il quale ha letto un brano scritto da Borrometi  il giorno che è stato chiamato a testimoniare in un processo nato a seguito delle sue denunce: “Guardare in faccia chi ti vuole morto è difficilissimo, una sensazione a cui non ti abitui, non puoi abituarti. La paura c’è, ma non può fermarci. Alla fine, comunque andrà, ne sarà valsa la pena”, prima di rivolgere all’Aula Consiglio il suo discorso. L’assessore Lombardo, in particolare, ha voluto ricordare la concittadina Franca Viola come esempio del passato nella lotta alla mafia. “Nei nostri giorni, non possiamo non sottolineare, che i rapporti tra mafia e politica purtroppo sono ancora attuali”, ha affermato l’esponente della giunta targata M5S facendo cenno all’operazione “Scrigno”, conclusasi la scorsa settimana, che ha condotto all’arresto per associazione mafiosa dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Inoltre, l’assessore ai beni confiscati ha esaltato l’intervento alla Camera del deputato alcamese Antonio Lombardo (M5S) in merito. Poi, l’assessore Vito Lombardo ha sottolineato la recente approvazione a Montecitorio della legge sul voto di scambio politico-mafioso. L’esponente pentastellato ha ringraziato anche il Consiglio comunale per avere approvato quasi due anni fa il Regolamento sui beni confiscati alla mafia, introdotto per la prima volta nel Comune di Alcamo. L’elenco dei beni confiscati alcamesi, che ammontano a 51, è stato aggiornato nel dicembre del 2018. Oltre alla residenza degli artisti, tra gli altri beni finora tornati alla collettività vi è il rifugio sanitario in Contrada Tre Noci, operativo sempre dallo scorso anno. Un altro bene sito ad Alcamo Marina, dopo la sentenza emessa un mese fa dal Tar, sarà finanziato dalle Regione Siciliana. Il progetto prevede la realizzazione di una passerella per disabili da allocarsi nella località balneare. Un altro progetto per un altro bene confiscato, sito in via Federico II ad Alcamo, è stato presentato al fine di conseguire i finanziamenti regionali necessari al suo recupero. Infine, l’assessore Lombardo ha citato le parole pronunciate di recente da un altro concittadino, monsignor Antonino Raspanti, oggi vescovo di Acireale “Dio sì giudica nella misericordia ma sulla terra abbiamo una responsabilità cioè tagliare pubblicamente con chi non sta nella verità”.

L’Aula Falcone-Borsellino ha anche ricordato, nel corso della seduta consiliare di ieri sera, con l’osservanza di un minuto di silenzio, il componente della giunta siciliana, l’archeologo Sebastiano Tusa, tra le vittime dell’Ethiopian Airlines, l’aereo precipitato in Africa il 10 marzo scorso. Insieme a lui sono morte altri 157 passeggeri. In totale sono stati 8 gli italiani che hanno perso la vita nel tragico incidente. A proporre al Consiglio comunale il momento di raccoglimento è stato il capogruppo dell’Udc, Saverio Messana, durante le comunicazioni previste all’ordine del giorno del consesso civico alcamese. Anche il vicesindaco, Vittorio Ferro, a nome della giunta, ha espresso cordoglio per la scomparsa dell’assessore regionale ai Beni culturali. L’iniziativa dell’esponente democristiano è stata, quindi, raccolta dal presidente dell’Aula Consiglio, Baldo Mancuso.

La seduta di ieri sera, durata circa un’ora, è stata inoltre convocata d’urgenza per potere deliberare sull’adesione dell’ente al patto dei sindaci per il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc). Il termine previsto per il consenso è stato, infatti, fissato al 13 marzo. Da qui, la necessità di portare in Consiglio comunale la proposta (l’urgenza è stata votata all’unanimità). La deliberazione sull’adesione al Paesc si è conclusa con 20 voti favorevoli (12 M5S, 3 Abc-Alcamo Cambierà, 1 Noi per Alcamo, 2 Udc, 1 PD, 1 Sicilia Futura), 0 contrari, e 2 astenuti (Rita Norfo, Giacomo Sucameli). Anche l’immediata esecutività ha avuto il medesimo esito.

Successivamente, i consiglieri comunali sono stati chiamati a deliberare sulla verifica delle aree di proprietà dell’ente da destinare ad attività produttive. Un atto, come spiegato dalla dirigente Dorotea Martino, propedeutico al bilancio. Non essendo il Comune di Alcamo in possesso di dette zone, l’organo elettivo ha semplicemente votato una presa d’atto.  La deliberazione si è così conclusa: favorevoli 19 ( 11 M5S, 3 Abc-Alcamo Cambierà, 1 Noi per Alcamo, 3 Udc, 1 PD); 0 contrari, 2 astenuti (Calandrino, Sucameli).

Linda Ferrara

redazione

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