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Operazione “Scrigno”, Ruggirello lascia il Pd e si avvale della facoltà di non rispondere

Tiene ancora banco sul fronte politico – giudiziario l’operazione “Scrigno”, che ieri ha portato all’esecuzione di 25 ordinanze di custodia cautelare per reati vari, tra cui associazione mafiosa e voto di scambio. La giornata odierna è stata caratterizzata dagli interrogatori di garanzia della maggior parte degli indagati, avvenuti davanti al giudice Piergiorgio Morosini, alla presenza del sostituto procuratore della Dda di Palermo Gianluca De Leo.

Quasi tutti, compreso l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Attraverso una nota diffusa dagli avvocati Vito Galluffo ed Enrico Sanseverino, hanno spiegato che tale decisione è stata presa “unicamente per consentire alla difesa di consultare il corposo fascicolo degli atti di indagine e predisporre una più attenta difesa in un interrogatorio che a breve verrà richiesto e nel corso del quale consentire all’onorevole Ruggirello di respingere le gravi accuse che vengono contestate”. Al contempo, nella nota si annuncia la decisione dell’ex deputato questore di lasciare il Partito Democratico “con effetto immediato”, al fine di evitare “affrettate ed ingiustificate conclusioni che possano coinvolgere anche il Pd”.

Dopo di che, toccherà al Tribunale della Libertà di Palermo vagliare le richieste di riesame sulle varie posizioni dei soggetti arrestati, che verranno formulate dai rispettivi legali.

redazione

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Tags: operazione scrignoPaolo Ruggirello