Con la prima conferenza distrettuale, è partito il percorso per l’elaborazione del Piano di Zona (PDZ) dei servizi sociali. Si tratta di uno degli strumenti più concreti che i cittadini e chi opera nel sociale e nel volontariato hanno disposizione al fine di partecipare alla progettazione sociale nell’ ambito territoriale di competenza.
L’introduzione del PDZ apporta cambiamenti importanti nella programmazione delle politiche sociali:
– aumentano (o meglio, dovrebbero aumentare…) i “costruttori” delle politiche sociali. Ogni cittadino dei Comuni interessati potrebbe offrire la propria collaborazione;
si programma in modo congiunto con l’Azienda Sanitaria Provinciale;
– si programma a livello locale, nell’ambito territoriale di competenza.
Il PDZ è uno strumento di programmazione territoriale concertata e partecipata. Gli attori coinvolti in questo processo di progettazione sono molteplici: i Comuni, l’ASP, gli Enti terzi, il Terzo settore, gli enti gestori dei servizi sociali, i soggetti espressione dell’associazionismo, i cittadini che intendono contribuire al processo di elaborazione del Piano, le istituzioni scolastiche e della formazione, le amministrazioni giudiziarie.
Ieri a Marsala – è stato affermato più volte – si vuole cominciare un nuovo cammino di ascolto dei bisogni prioritari, di confronto