Nella mattinata di ieri, presso il tribunale di Trapani, è stata rinviata l’udienza del procedimento giudiziario a carico dell’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e di altri sette imputati. Il giudice Franco Messina, assente per malattia, è stato sostituito dalla dottoressa Roberta Nodari.
È slittata al 5 marzo l’udienza del processo per voto scambio alle elezioni amministrative del 2012 ad Alcamo. Il procedimento giudiziario in corso, iniziato nel 2014, riguarda, in particolare, la fase del ballottaggio svoltasi nel maggio di quasi sette anni fa. Tra i soggetti coinvolti nell’inchiesta condotta dai pubblici ministeri trapanesi, vi sono l’ex senatore della Repubblica, Antonino Papania (detto Nino) il suo collaboratore parlamentare, Massimiliano Ciccia, Filippo Di Gaetano, Davide Picciché, Leonardo Vicari, Giovanni Renda, Leonardo (padre) e Giuseppe (figlio) De Blasi.
L’inchiesta della magistratura è scaturita da un’altra indagine, denominata “Bomba carta” per indicare l’attentato verificatosi nel febbraio del 2012 alla segreteria politica dell’ex senatore Antonino Papania, sita in via Roma, ad Alcamo. Nel corso delle intercettazioni ambientali, erano stati individuati dagli inquirenti tre soggetti responsabili dell’attentato: i pluripregiudicati Antonino Mistretta, Francesco Domingo e Vincenzo Amato. Secondo i magistrati, però, l’atto intimidatorio, ai danni dell’ex parlamentare, consisterebbe in una ritorsione nei confronti del politico per non aver mantenuto una promessa di lavoro. Avvalendosi dei rapporti con Davide Picciché, vicino al Papania, i tre pregiudicati avrebbero infatti avanzato le loro richieste all’ex senatore. Da quelle indagini sono emersi, quindi, i rapporti intrattenuti dal politico alcamese con altri soggetti, alcuni dei quali coimputati nel processo in questione. Occorre ricordare che il procedimento giudiziario che si sta svolgendo davanti al giudice Messina è l’ultimo dei tre filoni dell’inchiesta della procura di Trapani e concernenti la campagna elettorale del 2012 ad Alcamo, terminata con la vittoria del candidato sindaco Sebastiano Bonventre del centro-sinistra, allora sostenuto dall’ex senatore della Repubblica, per soli 39 voti di vantaggio rispetto al suo rivale politico, l’avvocato Niclo Solina, parte offesa in questo processo. Infatti, gli altri due procedimenti, aventi ad oggetto sempre la corruzione elettorale come reato, e concernenti la fase preelettorale delle indicate elezioni amministrative si sono conclusi. Il primo, si è svolto con rito abbreviato davanti al giudice Lucia Fontana ed è terminato nel 2016 con la condanna di Antonino Papania e Massimiliano Ciccia insieme ad altri coimputati (http://www.itacanotizie.it/voto-di-scambio-ad-alcamo-ecco-le-motivazioni-della-sentenza-che-ha-condannato-papania/ ); il secondo, si è concluso nel 2018 con la condanna dell’ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori di Alcamo, Antonio Nicolosi (http://www.itacanotizie.it/voto-di-scambio-ad-alcamo/ ). La sentenza è stata emessa dal giudice Piero Grillo. Durante l’ultima udienza del processo in corso, invece, si è conclusa la fase del procedimento giudiziario riservata alla discussione della difesa.
A prendere per ultimo la parola è stato, infatti, l’avvocato Nino Mormino, legale dell’ex senatore della Repubblica, Antonino Papania. Il difensore dell’ex parlamentare ha chiesto, in quell’occasione, l’assoluzione per il suo assistito. Il pubblico ministero, il dottore Franco Belvisi, al contrario, si era espresso nel corso della sua requisitoria, avvenuta il 26 novembre del 2018, per una condanna ad un anno e sei mesi per l’ex senatore della Repubblica, e ad un anno per tutti gli altri imputati, ad esclusione di Davide Picciché, per il quale, invece, è stata chiesta l’assoluzione. Dopo la requisitoria del pubblico ministero, si è poi svolta la discussione di uno degli avvocati delle parti civili. Nel mese di gennaio, invece, si sono tenute le arringhe dei legali degli imputati, per l’appunto. Ieri mattina, si sarebbe dovuta invece svolgere la fase del processo in cui l’accusa ha facoltà di replica. Il giudice, il dottore Franco Messina, assente per malattia, è stato sostituito dalla dottoressa Roberta Nodari e, dunque, l’udienza è slittata al mese prossimo.
Linda Ferrara