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Petrosino: due arresti per spaccio e maltrattamenti in famiglia

Continuano i controlli del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Marsala che hanno effettuato una serie di servizi mirati al contrasto della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, nonché alla prevenzione – in particolare – dei reati contro la persona ed il patrimonio. Nello specifico, nell’ambito di un controllo finalizzato all’individuazione di soggetti dediti al traffico di sostanze illecite, i militari della Stazione Carabinieri di Petrosino, diretti dal Luogotenente Andrea D’Incerto,hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Antonino Quinci, mazarese classe ’92. Lo stesso, a seguito di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso complessivamente di circa 460 grammi di marijuana, di cui una parte ancora in fase di essiccazione mediante l’utilizzo di due termoventilatori.

Antonino Quinci

Questi ultimi, infatti, sottoposti a sequestro unitamente allo stupefacente, venivano utilizzati dal Quinci per accorciare i tempi di maturazione della marijuana. All’interno dell’abitazione, inoltre, i Carabinieri hanno trovato anche un’agendina personale sulla quale il giovane riportava nomi e cifre, verosimilmente utilizzata per contabilizzare gli introiti provenienti dall’attività di spaccio al dettaglio dello stupefacente.   Una volta fermato, lo stesso è stato condotto presso la caserma “Silvio Mirarchi” dove, al termine delle formalità di rito, è stato dichiarato in stato di arresto.

   Matteo Foggia

Il giudice lilybetano ha poi convalidato l’arresto in flagranza operato dai militari dell’Arma, stabilendo nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Inoltre, sempre i Carabinieri di Petrosino, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione di espiazione di pena detentiva, emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, hanno tratto in arresto Matteo Foggia, mazarese classe ’80, dovendo lo stesso espiare la pena residua di un anno e sei mesi di reclusione per i reati di lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e resistenza ad un pubblico ufficiale. L’uomo trascorrerà tale periodo in regime di detenzione domiciliare presso una comunità di Petrosino.

redazione

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