“Sono italiano al 100%”. E’ quanto ha dichiarato tra le altre retoriche e circostanziali affermazioni Alessandro Mahmood, giovane vincitore del Festival di Sanremo. Non scriveremo di musica e delle nostre eventuali preferenze. Siamo convinti che non importa proprio a nessuno. Non abbiamo partecipato alla abbuffata televisiva dei vari dopo festival, ma inevitabilmente siamo incappati in commenti ed interviste. Estrapoliamo da tutti i servizi questa frase e cerchiamo di fare un ragionamento. Perché il giovane milanese ha ritenuto opportuno presentarsi, dopo avere vinto quello che viene definito il Festival della Canzone Italiana, dichiarando che è italiano al cento per cento? E’ possibile che con quel nome si porta dietro è stato vittima negli anni di stupide affermazioni rivolte a lui, di tipo triviali fin dai tempi della scuola elementare. Visto che oggi con il clima che c’è nel Paese, dove se incontrano un extra…la gente lo guarda (quando lo guarda soltanto) in maniera non certamente amichevole, il giovane milanese ha ritenuto di prendere le distanze da un nome e un padre che “provengono” da altre realtà. Questa vicenda ci insegna che siamo davvero lontano dall’essere un paese normale. Siamo lontani dalla Francia, dall’Olanda e persino dagli Stati Uniti. E così ci sono venuti in mente alcuni episodi, certamente di altra dimensione dal vincere un festival di canzonette. Nel 1988, i calciofili lo ricorderanno benissimo Rudy Gullit, originario di una delle ex “colonie” olandesi alzò la coppa che simboleggiava la vittoria al campionato d’Europa. Gullit giocava nel Milan e parlava correttamente l’italiano, non abbiamo sentito affermazioni del tipo sono “olandese al 100%” non ce ne era bisogno. In tema di calcio il neo campione del mondo Paul Pogba, anche lui giocatore di colore, sollevando il simbolo del primato mondiale non gli è venuto in mente di affermare “sono francese al 100%”. Chiudiamo queste riflessioni con Michelle Obama. Due volte First Lady degli Stati Uniti. Era orgogliosa del marito Barack, soddisfatta che avesse battuto i repubblicani, consapevole del ruolo che le spettava e del compito gravoso che aveva investito il marito. Ma non le è venuto in mente di dire che era “americana al 100%”. Non ne ha avvertito giustamente la necessità. Bravo Mahmood, complimenti e non si preoccupi, siamo anche noi cittadini d’Europa e del Mondo al 100%.