Tanto tuonò che non piovve. Questo motto si adatta benissimo a quanto accaduto alla vicenda delle scuole marsalesi (e non solo, si capisce) che si sono ritrovate senza certificati antincendio o lavori di adattamento alle norme, alla riapertura dopo le festività natalizie. Bambini “catapultati” nei doppi turni, proteste dei genitori, preoccupazione dei dirigenti scolastici. Il fatto è approdato giustamente sui “tavoli” della politica alla quale, per la verità, spettava una risposta. Lunghi dibattiti in Consiglio comunale (e anche nei mezzi d’informazione) alla ricerca dei colpevoli. La responsabilità è rimbalzata dall’amministrazione ai funzionari del Comune, fino a toccare i vertici delle scuole. Tutti erano in ritardo di non abbiamo capito bene di cosa. Il sindaco (o l’assessore per lui) non aveva dato disposizioni agli uffici, questi ultimi o non le avevano ricevute o se ne erano dimenticati (per non dire altro) e ancora le scuole che non avevano pagato non si sa quale tassa. Queste le accuse che sono emerse assieme ad altre rivendicate nella protesta dei genitori degli alunni che sono rimasti a casa in attesa che si accendessero i riscaldamenti nelle aule, bloccati dalla burocrazia. Ma siamo in Italia e una bella proroga non si nega a nessuno: dalle tasse condonate previo pagamenti scontati, fino alle carte scadute, ma ancora in tempo per metterle in regola. E via così rimandando. Così puntuale (si fa per dire), è arrivata la proroga sotto forma di un emendamento al disegno di legge “Semplificazioni” proposto e approvato dalle Commissioni Lavori Pubblici e Affari Costituzionali del Senato. “Per semplificare e razionalizzare le procedure di adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico – si legge nell’atto appena approvato – è previsto un piano triennale di interventi per il periodo 2019-2021 nell’ambito della programmazione triennale nazionale in materia di edilizia scolastica”. In pratica nell’attesa che il piano venga definito, l’adeguamento alle norme antincendio è prorogato al 31 dicembre 2021 per le scuole e al 31 dicembre 2019 per gli asili nido. Qualcuno, per non dire in tanti, ha tirato un sospiro di sollievo. Se ne parlerà poi, intanto visto che chi deve ha il tempo per farlo, magari a passo di formica, senza aspettare la prossima proroga, adegui gli edifici per mettersi in regola.