Categorie: AperturaLettereProvinciaTrasporti

La crisi di Birgi, Alessandro Riolo scrive al presidente Musumeci: “Serve un cambio di rotta della politica nazionale”

Riceviamo e pubblichiamo un articolato intervento a firma di Alessandro Riolo, che da tempo segue con attenzione le sorti dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. La missiva, indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci, si sofferma sulla situazione attuale dello scalo trapanese indicando possibili strategie per uscire dalla crisi che lo sta attraversando.

***

Al Signor Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci,

Signor Presidente, con questa lettera aperta vi chiederò di compiere un atto di coraggio politico non indifferente: cambiare la strategia regionale sull’aeroporto di Trapani Birgi.

Quello che io ho compreso dalle recenti dichiarazioni di vari esponenti nazionali e regionali di Movimento 5 Stelle e Lega é che chi é oggi al governo nazionale ritiene che la Regione Siciliana sia la principale responsabile della crisi dell’aeroporto di Birgi e che la società di gestione dell’aeroporto di Birgi, l’Airgest, non sia stata e non sia ben gestita.

Io la penso diversamente, anzi, in maniera diametralmente opposta.

A mio avviso, dopo essermi letto i bilanci ed averli comparati a quelli di altre società aeroportuali italiane, Airgest é gestita benissimo, da almeno 11 anni a questa parte, ed é anche possibile che fosse gestita bene pure prima, semplicemente non ho analizzato i relativi bilanci. E dal 2016 in poi, e comunque per tutta la durata del vostro mandato, la Regione Siciliana a me pare abbia chiaramente fatto il possibile, e forse durante il vostro mandato anche qualcosa in più, per cercare di far sopravvivere l’aeroporto di Birgi.

I problemi di Birgi a mio avviso sono tutti esogeni. E ritengo che siano dovuti al 90% da una erronea regolamentazione nazionale del trasporto aereo.

Questo premesso, cosa fare se il Governo del Cambiamento sembra continuare a ritenere che l’unica cosa che in Italia non vada cambiata sia la regolamentazione nazionale del trasporto aereo, e nel contempo sembra non voler agire proattivamente per proporre soluzioni razionali alla crisi di Birgi?

Al vostro posto, e mi crediate, non vi invidio per nulla, dacché ritengo il vostro come uno dei più difficili lavori al mondo, farei tre cose:

1 – viste le recenti dimissioni di un membro del consiglio di amministrazione di Airgest, in qualità di Presidente dell’azionista di maggioranza assoluta, vi chiedo di richiedere ufficialmente al governo nazionale, nella persona del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, del M5S, e del sottosegretario di stato con la delega al trasporto aereo, Armando Siri, della Lega, di scegliere loro il nuovo membro del consiglio di amministrazione di Airgest. La ratio di questa richiesta é quella di far vedere al governo nazionale, attraverso questo loro rappresentante, che Airgest é gestita benissimo, e che quello che manca ad Airgest, come a tutti i gestori dei piccoli aeroporti italiani, é il supporto del governo nazionale.

2 – vista l’attuale regolamentazione del trasporto aereo nazionale, gli aeroporti come Birgi o Comiso non si possono sviluppare, a meno di non investire centinaia di milioni di euro, come sta facendo la Puglia con Brindisi. Non vi chiedo di fare altrettanto, anzi, trovo proprio immorale che i passati governi nazionali abbiano regolamentato il trasporto aereo in maniera tale da finire per costringere tante regioni ed enti locali a spendere centinaia e centinaia di milioni di Euro per tenere aperti gli aeroporti periferici del paese. Questo premesso, le quote dei gestori di aeroporti che non si possono sviluppare a meno di trovare qualcuno che ci investa centinaia di milioni di Euro non valgono niente. Una volta compreso questo, vi chiedo di regalare al governo nazionale il 50% delle quote di Airgest, e di regalare ai comuni della ex provincia di Trapani il 25% delle quote di Airgest. La ratio di questa richiesta é quella di responsabilizzare governo nazionale e comuni, cosicché inizino anche loro a fare la loro parte, piuttosto che lasciare da sola la Regione Siciliana. La Regione Siciliana ha tutto da guadagnare e niente da perdere nel regalare le quote di Airgest a governo nazionale e comuni.

3 – questa estate si é parlato da parte di svariati esponenti del M5S di uno stanziamento di 42 o 46 milioni di Euro, di cui 32 milioni di Euro a carico dello stato, per garantire alcuni voli nazionali in continuità territoriale da Birgi e Comiso. A Birgi la continuità territoriale c’è già stata tra 2001 e 2006. A mio avviso fu allora uno spreco di denaro del contribuente, e qualora dovesse essere nuovamente ripetuta, lo sarà anche in futuro. La continuità territoriale é una misura che ha un bel nome, ma che nella realtà dei fatti é estremamente inefficiente. Vi chiedo pertanto di rifiutare di partecipare alla continuità territoriale, e di chiedere al governo nazionale di utilizzare piuttosto questi 32 milioni di euro per togliere gran parte delle addizionali di imbarco a tutti i piccoli aeroporti italiani, tra cui appunto Birgi e Comiso. La ratio di questa richiesta: da buon padre di famiglia, spendereste 10 o 14 milioni di euro dei contribuenti siciliani in una misura che si é sempre dimostrata inefficiente? Se anche non costasse nulla ai contribuenti siciliani, fareste spendere 32 milioni di Euro ai contribuenti italiani in una misura che si é sempre dimostrata inefficiente?

Caro Presidente, quello che vi chiedo é un atto di coraggio politico notevole, me ne rendo perfettamente conto, ma ritengo che a questo punto sia assolutamente necessario.

Vi ringrazio per la considerazione,

Cordiali saluti,

Alessandro Riolo

redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi
Tags: Aeroporto "Vincenzo Florio" di BirgiAlessandro RioloNello Musumeci