Sei realtà del mondo associazionistico e culturale di Marsala hanno ufficialmente chiesto al sindaco Alberto Di Girolamo e al Consiglio comunale di assegnare la cittadinanza onoraria al primo cittadino di Riace Domenico Lucano. Si tratta di un’iniziativa lanciata a livello nazionale dalla “Rete dei Comuni Solidali” e che ha fatto registrando le adesioni di numerose amministrazioni del territorio italiano, che si stanno mostrando solidali nei confronti del sindaco calabrese, noto per il modello di accoglienza e integrazione realizzato nel piccolo Comune di Riace e recentemente coinvolto in un’inchiesta giudiziaria cui è seguita nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora a Riace.
A Marsala, la proposta è sostenuta dal circolo “Vito Pipitone” di Libera, dalle associazioni Amici del Terzo Mondo e Archè, dal circolo Arci Scirocco, dall’Associazione Linguistico-Culturale Language Tree Academy e dalla Cooperativa FO.CO.
“Oggi più che mai – si legge nella nota inviata al sindaco e al Consiglio comunale – risulta di fondamentale importanza alzare forte il grido di quanti credono che i valori dell’accoglienza, dell’integrazione, del multiculturalismo, valori sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, siano cosa troppo preziosa per essere sacrificati sull’altare dello scontro politico di quanti soffiano sulla paura della gente. In questo difficile momento storico per il Paese risulta altresì importante ogni atto, seppur simbolico, al fine di marcare una chiara differenza e levare l’allarme per la tenuta stessa della Democrazia in Italia, affinché insieme al buon senso non muoia quel che resta del “senso di umanità”. È il tempo della Resistenza. Resistenza ad un modello politico che alimenta l’odio razziale, la “guerra fra poveri” funzionale al consenso di personalità politiche, mandanti morali della pericolosa deriva alla quale assistiamo ogni giorno e che parte dalla criminale chiusura dei porti ai tanti disperati che hanno lasciato alle spalle la violenza dei lager in Libia, la miseria e la guerra dei paesi dai quali provengono, passando per i sempre più numerosi casi di intolleranza a sfondo razziale. Sono i responsabili morali della discriminazione consumata ai danni dei bambini di Lodi. Sono i mandanti morali dell’uccisione del sindacalista Soumayla Sacko, il Placido Rizzotto dei nostri giorni, ucciso per aver rivendicato i diritti dei braccianti sfruttati. Il modello di inclusione sociale di Riace, frutto dell’opera di Domenico Lucano, che dimostra l’efficacia dell’integrazione, che ha permesso la rinascita di un paese destinato ad una inesorabile decadenza e che il mondo ha riconosciuto è oggi sotto attacco. La storia ha già assolto Domenico “Mimmo” Lucano, al netto delle determinazioni alle quali giungerà la magistratura. È tempo di schierarsi. Di coinvolgere le comunità locali, le Istituzioni e la società civile tutta affinché venga posto un argine alle sconsiderate politiche di questo governo. La civiltà in diverse occasioni nella storia si è trovata a fare dei balzi in avanti grazie alla disobbedienza civile. È la storia della non violenza di Ghandi in India, di Rosa Parks e Martin Luther King negli Stati Uniti al tempo della segregazione razziale, di Nelson Mandela in Sudafrica al tempo dell’Apartheid. Mimmo Lucano è un disobbediente. Colui che meglio di altri e contro l’ottusa forza di un certo potere, ha deciso di farsi testimonianza dei valori fondanti la nostra Democrazia, quanto riportato nella Costituzione della Repubblica. Per questa ragione, sig. Sindaco, le chiediamo a gran voce di cogliere il presente invito a predisporre, di concerto con il Consiglio Comunale, tutti gli atti necessari affinché la Città di Marsala, al tempo del ritorno alla barbarie, possa tributare la cittadinanza onoraria ad un uomo giusto”.