Da domani, e per una settimana, si terrà, presso la Cattedrale di Mazara del Vallo, la settimana di riflessione sul beato Pino Puglisi. Ricco il programma di iniziative promosso dal parroco don Edoardo Bonacasa che ha coinvolti tutti i gruppi parrocchiali. Domani, alle ore 18,30, sarà esposta una reliquia del beato (sino al 20) e sarà celebrata la santa messa; ore 19,30, chiesa San Giuseppe, “Le forme dell’amore”, collettiva a cura degli “Artisti per padre Pino Puglisi” (la mostra rimarrà aperta dalle 16 alle 19). Lunedì 15: ore 9, gli alunni delle scuole superiori della città incontrano i responsabili del centro “Padre Nostro” di Palermo; ore 21, sala ottagonale, proiezione di un filmato sul beato Puglisi. Martedì 16: ore 9, incontro degli studenti coi responsabili del centro “Padre Nostro”. Giovedì 18: ore 18, Cattedrale, preghiera nella memoria del martire Pino Puglisi. Venerdì 19: ore 19,15, Cattedrale, presentazione del libro “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto. Le parole del prete che fece paura alla mafia”, con Francesco Deliziosi, autore del libro. Sabato 20, ore 9, sala ottagonale, estemporanea di pittura ispirata al beato; ore 18,30, santa messa.
La Diocesi comunica infine che domenica 21 ottobre, alle ore 11, dalla chiesa di San Domenico a Castelvetrano sarà trasmessa la santa messa in diretta Rai, presieduta dal Vescovo. La chiesa, riaperta qualche anno fa, è definita la “Sistina di Sicilia”: il principe Carlo Aragona Tagliavia volle rendere il tempio domenicano di Castelvetrano il suo mausoleo personale, e così chiamò uno degli stuccatori più celebri della Sicilia, Antonino Ferraro da Giuliano, che già aveva fatto parlare di sé per le opere compiute in altri edifici sacri. Il risultato fu sorprendente: tra il 1577 e il 1580 diede sfogo a tutta la sua maestria nel concepire questa chiesa. Un’opera che, trovandosi a compimento del Manierismo siciliano, spalanca le porte a quell’arte Barocca di cui nella nostra Isola andiamo fieri. Tra le creazioni che maggiormente attraggono l’attenzione dei visitatori vi è certamente la decorazione che sormonta l’arco attraverso il quale si accede alla cappella del coro. Un capolavoro di stucchi che raffigura “l’albero di Jesse”, il capostipite di quella grande dinastia biblica che passando per il re Davide, suo figlio, giunge fino al Cristo. Altri artisti nel corso del tempo si preoccuparono di arricchire la Chiesa di San Domenico rendendola un piccolo grande gioiello dell’arte siciliana.