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Trapani: chiavetta esplosiva, agente ferito ad una mano. Tre dita riattaccate al “Borsellino”

Un ispettore della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Trapani, Gianni Aceto, è rimasto gravemente ferito alla mano sinistra mentre stava inserendo una normale chiavetta usb in un computer in dotazione agli uffici giudiziari. La chiavetta, che secondo i primi accertamenti conteneva esplosivo, era contenuta in un plico ed era stata inviata ad un avvocato, Monica Maragno, che, insospettitasi, a sua volta l’ha consegnata alla Polizia. Il congegno, secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni – non ci sono comunicati ufficiali di Polizia o della Procura – conteneva l’esplosivo ed era stato inviato all’avvocato civilista trapanese circa due anni fa. Sembra anche che come mittente fosse stato indicato il Consiglio dell’Ordine Forense di Trapani che, interpellato dalla professionista, ha confermato di non avere mai inviato tale missiva. La donna aveva denunciato il fatto sul quale il pm trapanese stava indicando ormai da due anni.

Sembra che ieri mattina, l’ispettore della PG di Trapani, nel condurre l’indagine contro ignoti sulla provenienza della busta, dopo che il pm gli aveva consegnato il dispositivo, lo abbia inserito nel suo computer ed il congegno è esploso. Gianni Aceto è rimasto gravemente ferito alla mano sinistra. Per quanto riguarda le condizioni sanitarie dell’ispettore, questo è stato dapprima condotto all’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani e successivamente al “Paolo Borsellino” di Marsala nel reparto di chirurgia plastica dove i medici sono prontamente intervenuti in fase ricostruttiva e, nonostante le gravi ferite riportate, sembra scongiurata la perdita di tre dita. L’intervento è riuscito e le condizioni generali del ferito – che ha riportato altri traumi di minore entità – sono buone. Sul piano più squisitamente giudiziario, la Procura di Trapani ha aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti, per minacce, lesioni gravi e possesso di esplosivo. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Alfredo Morvillo e dal suo sostituto Antona D’Antona. Visto che la pen drive era destinava all’avvocato Maragno, quest’ultima sarà ascoltata in breve tempo per capire come procedere con le indagini. Questo episodio di chiara intimidazione ha colpito il mondo dell’Avvocatura trapanese e non solo.

“Siamo molto preoccupati – ha detto l’avvocato Umberto Coppola, presidente dell’Ordine forense di Trapani -. Speriamo che su questa brutta vicenda venga fatta luce. Ricordo che la collega si era rivolta ai nostri uffici affermando di avere ricevuto un plico proveniente dall’Ordine, i nostri impiegati avevano escluso che si trattasse di una busta partita dai nostri uffici. La collega ha così ritenuto opportuno consegnare il plico alla Procura. L’abbiamo consegnata subito senza nessuna interlocuazione con la Magistratura. Intanto oggi è esplosa”. Condanna istituzionale palermitana per quello che a tutti gli effetti si può definire un gesto intimidatorio arriva dal Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che esprime “… a nome del Governo regionale la piena solidarietà ed un augurio di pronta guarigione all’ispettore Gianni Aceto. A lui come a tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine va l’apprezzamento della comunità siciliana per il sacrificio e la dedizione con cui, ogni giorno, si adoperano per la tutela della legalità nell’isola”.

redazione

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