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Marsala, tutti si attribuiscono la paternità e il piano delle opere pubbliche viene approvato a maggioranza

E’ prassi in Consiglio comunale quando si approva un atto importante che tutti se ne prendano la paternità. E’ accaduto ieri sera quando l’aula ha, con 14 voti favorevoli e 2 contrari, approvato il Programma Triennale delle Opere Pubbliche. L’approvazione è venuta dopo l’esame di 12 emendamenti cinque dei quali sono stati approvati assieme a due (su tre) subemendamenti. Sempre ieri il Consiglio comunale ha iniziato la discussione sulla Casa di riposo che rischia di chiudere i battenti con grande disagio per gli anziani che vi sono ospitati e con gravi ripercussioni per il Bilancio comunale. Presenti nella riunione il sindaco Alberto Di Girolamo e l’assessore ai lavori Pubblici Salvatore Accardi.

Proprio il primo cittadino nel suo primo intervento ha sottolineato che quest’anno si poteva cambiare un po’ il volto della Città. “Purtroppo però il debito fuori bilancio di circa 3 milioni di euro ci hatolto questa possibilità”.

Subito dopo una sfilza di chiarimenti da parte dei consiglieri su svariati argomenti. Il consigliere Michele Gandolfo sulla pista ciclabile nel tratto Capannoni Nervi – Villa Genna. Il consigliere Aldo Rodriquez chiede lumi sulle somme per il recupero dell’immobile di piazza della Vittoria, su alcune strade di collegamento e dichiara di essere d’accordo sul recupero delle edicole votive. La consigliera Letizia Arcara ha chiesto un piano per il rilancio delle periferie con l’aumento del relativo capitolo. Il vice presidente Arturo Galfano sottolinea che è assai significativa la sistemazione di Porta Mazara. Dopo la sospensione si riprende con i subemendamenti presentati.

Prima stoccata più politica arriva dall’ex capogruppo del Pd Antonio Vinci: “Pensavo che dal 7 maggio, data in cui non ha esercitato più il ruolo di capogruppo, le cose fossero cambiate perché tolto il problema (lui) l’aula avrebbe lavorato in maniera più fluida e così invece non è stato”. Il consigliere ha lamentato la mancanza di un’azione di concertazione.

Il consigliere Pino Milazzo chiarisce che a suo dire il piano triennale non viene incontro alle reali esigenze della città. Si dichiara amareggiato e fa presente che non condividendo emendamenti e sub emendamenti si asterrà dal voto. Poi l’intervento della capogruppo del Pd Federica Meo che ha precisato che il suo gruppo abbandonava l’aula. Il consigliere socialista Michele Gandolfo ha richiesto il rinvio della seduta con la proposizione di un piano triennale più serio e definisce quello in esame il “piano delle lampadine”. Anche Gandolfo ha lasciato l’aula.

Più duro ed articolato l’intervento del consigliere Daniele Nuccio: “Non vi è un segnale di riscatto e analizzando gli emendamenti sembra che siano più propri dei consigli di quartiere. Si assiste ad uno scollamento fra il Consiglio e l’Amministrazione e fra il Consiglio stesso”. Nuccio voterà contro il Piano. Chiede al Sindaco se è vero che erano state previste delle somme per i quartieri popolari, 200 mila euro. Antonio Vinci, differenziandosi dal gruppo del PD, assicura la sua presenza in aula per “…evitare che poi si dica che ha fatto venire meno il numero legale”.

Subito dopo il voto finale è iniziato uno sterile dibattito politico con rimbalzi di responsabilità tra una parte politica e l’altra. Infina per l’amministrazione l’assessore Salvatore Accardi ha fatto presente che il piano triennale doveva essere preliminarmente discusso con tutti i consiglieri comunali, rappresentanti della volontà popolare. Il sindaco Alberto Di Girolamo ha ringraziato il consiglio per l’approvazione del piano triennale delle Opere Pubbliche con degli emendamenti che sono alcuni condivisibili e altri no.

Già da domani si ritorna in aula, (ore 16,30) per continuare l’esame dell’Ordine del Giorno sulla Casa di Riposo e per proseguire con le delibere propedeutiche al Bilancio di Previsione.

Gaspare De Blasi

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Tags: Piano Opere Pubbliche