Non vorremmo rischiare di essere blasfemi. Ma in questo inizio di settimana nella politica italiana sono arrivate le “ultime cene”. Ha iniziato Carlo Calenda: l’ex ministro del governo precedente che ha da poco tempo annunciato la sua iscrizione al Pd, ha invitato a casa sua per una cena il suo ex presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il suo ex collega di governo Marco Minniti e il suo ex segretario Matteo Renzi. Un cena di ex, insomma. Dopo avere annunciato che si sarebbe tenuta per oggi, è stata invece spostata. Voi avreste pensato, come si usa dire in politica, per sopravvenuti impegni di uno degli invitati. Ma Calenda ha fatto sapere che la data rimarrà riservata, “…per evitare un tormentone sul Pd”. L’ex ministro ha aggiunto pure che rimane la soddisfazione sua personale per l’accettazione da parte dei colleghi di partito dell’invito. Presumiamo che sia contento anche il pasticcere giù all’angolo dove gli invitati, presumibilmente per non arrivare a mani vuote, compreranno le pastarelle, come si usa dire a Roma. “E’ un gesto di grande responsabilità – ha detto l’ex ministro – di tutti i partecipanti”. Non sono trascorse che poche ore, per la serie nel Pd sono tutti d’ accordo, che il candidato alla segreteria Nicola Zingaretti (il fratello di Montalbano…) ha comunicato l’invito a cena per un imprenditore, un operaio, uno studente, un professore, un volontario ed un professionista. Un vera e propria controcena. “A tutti loro voglio chiedere – ha detto Zingaretti – che dobbiamo fare secondo voi? Dove abbiamo sbagliato? Come riprendere a lottare e vincere? Perché la nostra storia ricomincia così: ascoltando le persone”. Non abbiamo ancora i nomi degli invitati dal presidente della regione Lazio, sappiamo però che visto anche il numero deli invitati la cena si terrà in una trattoria. Il centro destra poteva restare a …digiuno? Ed ecco che domenica sera, ad Arcore e dove sennò? Si sono visti, con relativi staff a seguito, Berlusconi e Salvini. Da perfetto anfitrione il cavaliere ha organizzato anche una cenetta. “E’ stato un incontro cordiale – ha detto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti”. Ma sembra che la discussione, tra una portata e l’altra e malgrado la cordialità dei commensali e la qualità del cibo, non abbia portato ad un’intesa definitiva tra i due leader sulle diverse questioni aperte. E il M5S? Hanno tagliato gli stipendi dei loro parlamentari già da diverso tempo, quindi un panino e una colazione al sacco la terranno. Loro non possono permettersi inviti in locali e non hanno case spaziose per organizzare cene “politiche”.