Categorie: EventiIniziativeTrapani

La cultura contro ogni forma di intolleranza. Da Trapani parte “un Mediterraneo di Pace”

“Quello che la paura divide, la cultura unisce” questo lo slogan di “un Mediterraneo di Pace” l’iniziativa nata spontaneamente grazie alla volontà di privati cittadini e associazioni per dire no, con fermezza, al razzismo dilagante e all’intolleranza nei confronti dei migranti nel nostro Paese.

Proprio a Trapani, luogo di sbarchi ma anche – da secoli – luogo di incontro e scambio fra tante diverse culture, il giorno 2 settembre, a partire da Palazzo Cavarretta nel centro storico dalle 19 si snoderà una lunga tavolata con una cena (gratuita fino a esaurimento scorte) e occasioni ricreative e di riflessione, letture, messe in scena. Un’occasione per ribadire la grande cultura dell’accoglienza che caratterizza il nostro territorio, luogo di confine, luogo di bellezza e ricchezza culturale e luogo di rinascita per molte persone che fuggono dal proprio paese in cerca di una vita migliore.  Sarà un’occasione per socializzare, solidarizzare e fare rete, si terranno interviste, dibattiti e anche momenti di riflessione grazie al contributo di giornalisti, scrittori, operatori dell’accoglienza e artisti locali. Un evento che vuole diventare una prima delle tante tappe di un percorso culturale di accoglienza, non solo a Trapani ma anche in altre città del Paese. 

“L’iniziativa si ispira alla grande tavolata di 3 chilometri che si è svolta a Milano a Parco Sempione – afferma Maria Pia Erice –  nata per dare un segnale forte contro ogni clima di intolleranza e alla quale hanno partecipato circa 10 mila persone. Questa idea l’abbiamo sposata anche noi, dopo quello che è accaduto al Molo Ronciglio, che poi è quello che è accaduto anche qualche giorno fa a Catania (ovvero l’impedimento da parte del ministero dell’Interno italiano dello sbarco dei migranti salvati dalla nave della Guardia Costiera Diciotti, ndr). In quell’occasione ci siamo ritrovati a dare il benvenuto a queste persone in attesa che sbarcassero. In maniera spontanea abbiamo voluto continuare questo rapporto fra varie realtà e associazioni locali in nome dell’accoglienza e utilizzando un elemento che da sempre unisce i popoli: il cibo. La pietanza simbolo di questa unione nel Mediterraneo è il Cous Cous”.

Quello che ha stupito gli organizzatori – che invitano tutti a partecipare e a dare il proprio contributo all’evento – è stata la grande partecipazione spontanea di tanti privati cittadini e di associazioni varie. “Quello che non ci ha stupito – hanno proseguito gli organizzatori – è stata l’adesione del Comune, sin dall’inizio attento a questo genere di tematiche e che più volte ha mostrato senso di responsabilità e presenza anche in occasioni difficili come lo sbarco dei migranti provenienti dalla Diciotti”.   “Grazie a tutti i singoli e a tutti i privati che stanno dando sostegno all’iniziativa in diverse forme – afferma il giornalista Marco Rizzo, un esempio importante di come questa città riesca ad essere città inclusiva”. “L’amministrazione condivide assolutamente questa iniziativa, che grazie al contributo di grandi o piccole associazioni – con ruoli diversi – è in grado di seminare in maniera gentile una nuova forma di impegno solidale, che faccia riscoprire il valore di essere comunità oltre i confini geopolitici” ha detto il Sindaco Giacomo Tranchida.

Per ulteriori informazioni ecco la Pagina Facebook:
redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi