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I “Pensieri Verticali” di Stefano Barotti, contro l’appiattimento un disco cantautorale variegato

L’etichetta discografica ligure OrangeHomeRecords in collaborazione con la Libreria Mondadori, il quotidiano Marsala C’è ed il portale d’informazione itacanotizie.it, promuovono l’iniziativa “Settimana del Disco”. Uno spazio dedicato alla musica d’autore, ogni giovedì, che cerca di spaziare dal popular al cantautorato, dal folk al rock, dal pop al jazz. Gli album che vi proponiamo li troverete in vendita nel punto Mondadori di Alfredo Bilardello in Piazza della Repubblica.

Questo giovedì l’ultimo appuntamento con la rubrica e sarà il cantautore Stefano Barotti a raccontare del suo disco “Pensieri Verticali” (OrangeHomeRecords) che ha ricevuto ottimi consensi da pubblico e critica.

“Pensieri verticali è tratto da una frase del primo brano “L’Uomo Armadillo” e vuole rappresentare un diversivo per i tempi che viviamo, dove anche e soprattutto nella musica c’è un appiattimento. E invece bisogna fare “la punta ai pensieri”, andare oltre quello a cui si è abituati”, dice Barotti. “Cambiare il mondo, andare a tempo” è uno dei concetti che coniuga la realtà che abitiamo ad un significato molto semplice, di recupero della musica live, quella che ti mette a contatto con uno strumento, con una penna ed un foglio, con il pubblico e le loro emozioni. Un disco che ha visto il supporto di tanti musicisti-amici come Vittorio Alinari al flauto, Jono Manson alle chitarre – nonchè già produttore di altri dischi del cantautore toscano -, Luca Silvestri al basso, Oliviero Carboni alla batteria, Paolo Bonfanti alla chitarra, il neozelandese John Egenes alla pedal steel guitar, l’ottimo Max De Bernardi al mandolino, il pianista blues Henry Carpaneto, il produttore del disco Raffaele Abbate al piano e percussioni, Nico Pistolesi all’hammond. “Mi piace vedere cosa succede in studio con gli altri musicisti, interagire con loro”, dichiara Barotti.

Il disco, contaminato musicalmente, con brani più cantautoralmente pop ed altri più folk, blues con ritmi in levare, attraversa le 4 stagioni dell’amore, dei sentimenti dell’uomo che si sveglia dal torpore di una delusione, che spesso si innamora e facilmente si disinnamora. Alcuni testi, come “Blues del Cuoco”, “Vorrei essere” e “Giudizio non ho” scavano dentro Stefano Barotti, nei ricordi di ragazzo, tra i banchi di scuola, le difficili scelte, le raccomandazioni di una madre che si apprezzano quando si cresce, quando manca la sua presenza, quando mancano le sue parole amorevoli. “Credo che le mie canzoni arrivino anche ai giovani, persino ai bambini e questo mi fa piacere”, dice Barotti. “Pensieri Verticali” è assolutamente un disco da recuperare. Una curiosità: Stefano Barotti lo scorso anno, avrebbe dovuto suonare a Marsala per la rassegna Baluardo Velasco; ma a causa di un problema di salute non è potuto esserci. Questa potrebbe essere l’occasione buona per scoprire Stefano e la sua musica.

redazione

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Tags: Pensieri Verticali