L’etichetta discografica ligure OrangeHomeRecords in collaborazione con la Libreria Mondadori, il quotidiano Marsala C’è ed il portale d’informazione itacanotizie.it, promuovono l’iniziativa “Settimana del Disco”. Uno spazio dedicato alla musica d’autore, ogni giovedì, che cerca di spaziare dal popular al cantautorato, dal folk al rock, dal pop al jazz. Gli album che vi proponiamo li troverete in vendita nel punto Mondadori di Alfredo Bilardello in Piazza della Repubblica.
Questo giovedì torniamo a parlarvi dell’album “Modir Min” di Sabrina Napoleone – con la produzione di Giulio Gaietto e la collaborazione di Raffaele Abbate – attraverso le parole della cantautrice ligure. Dal precedente fortunato album “La Parte Migliore”, c’è un percorso in cui la Napoleone scava dentro di sè e nel suo passato, nei ricordi, belli o brutti che ha vissuto da bambina: “Nei miei album emerge forte il senso delle “mancanze” avute nell’infanzia e di alcuni diffici episodi, ma questi sono stati il motivo che mi hanno spinta a scrivere alcuni brani senza mai tralsciare l’oggi”. Ed infatti in “Modir Min” c’è, tra gli altri, “Il Business dei Primati” brano che prende in giro non solo il fenomeno della Trap e di alcuni nuovi “miti” dei giovani, come la Dark Polo Gang “… ma è anche un pò schernire alcuni atteggiamenti di noi musicisti, soprattutto in un settore musicale, quello della musica indipendente che oggi sempre più va a sostituire il mainstream – ci dice la cantautrice -. La differenza però, al di là dei grossi investimenti nelle major, non sta tanto nelle produzioni di un disco quanto nel lavoro che si fa sull’immagine di un artista. Ed oggi in pochi sono coraggiosi nel proporre le proprie cose, la propria musica e portarla live, avviare un’idea che non sia per forza confortante per l’ascoltatore, anche perchè il pubblico stesso è cambiato, fruisce di quello che circola sui Social, su You Tube, in Tv, ecc.”.
E Sabrina Napoleone un lavoro “coerente” e “coraggioso” lo ha fatto in “Modir Min”, un disco che viaggia tra il post punk e la new wave senza tralasciare il cantautorato italiano: “Gli anni ’80 mi hanno formato molto ma devo dire che da De Andrè a Guccini, da Battiato a Finardi ho masticato tanti cantautori. Da quando ho imparato a scrivere butto giò dei pensieri che poi sono diventate canzoni per amici cantautori. Solo dopo ho iniziato a scrivere per me testi e musica. In questo percorso, già ben 20 anni fa, ho incontrato Giulio Gaietto, che reputo un eccezionale batterista e ottimo musicista, un produttore che capisce quello che voglio dire. Stessa comprensione che è nata con il produttore e ingegnere del suono Raffaele Abbate che ha tirato fuori diverse idee per il mio ultimo album”, ha detto. La Napoleone, assieme ad altre colleghe cantautrici ha ideato il Lilith Festival e l’associazione omonima, una grande manifestazione dedicata alla “musica d’autrice” che sta crescendo negli anni. “Lilith” proprio come il mito giunto ai nostri giorni e simbolo del Movimento Femminista. Nel futuro di Sabrina Napoleone ci sono tanti progetti ma soprattutto tanti live in giro per l’Italia.