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Il Consiglio comunale di Alcamo ha approvato le modifiche al regolamento sui matrimoni e sulle unioni civili

Prima della discussione sulla proposta di delibera da parte degli uffici, il consigliere comunale Gino Pitò, del gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà, ha abbandonato l’Aula Falcone-Borsellino in segno di protesta. Nel corso della seduta consiliare sono state anche trattate alcune delle otto interrogazioni presentate dalla minoranza.

È stata approvata all’unanimità la proposta di delibera sulle modifiche al vigente Regolamento sui matrimoni e sulle unioni civili presentata all’organo elettivo dagli uffici comunali. Il provvedimento amministrativo era stato deliberato da questa consiliatura nel corso del 2016 portando significative novità, come l’istituzione di nuovi siti per le celebrazioni e le tariffe da applicare ai nubendi residenti e non. La prima commissione consiliare competente in materia ha presentato quattro emendamenti. Nello specifico, tra le proposte presentante dal Consiglio comunale al testo degli uffici vi è quella relativa alla modifica dell’articolo del regolamento che fissava la celebrazione di un solo matrimonio al giorno, concedendo dunque più riti.  Si è, inoltre, estesa la possibilità di effettuare i riti anche al martedì e al giovedì istituendo una tariffa straordinaria; è stato lasciato l’orario stabilito per le celebrazioni del vigente regolamento, che gli uffici volevano invece cambiare. Con l’emendamento della commissione all’articolo 5, è rimasta poi la possibilità di celebrare i matrimoni e le unioni civili presso il Parco Suburbano San Francesco. È stata, invece, accolta la richiesta degli uffici di portare da 20 a 30 i giorni per la presentazione di alcuni documenti.

Così ha spiegato la presidente della commissione Piera Calamia (M5S) la decisione di sottoporre gli emendamenti all’Aula sul testo elaborato dagli uffici “La motivazione che ci ha spinto a presentare questi emendamenti non è quella che noi vogliamo fare lavorare di più l’ufficio. Assolutamente, no. Ma è quella che vogliamo fornire ai cittadini, ai nubendi, a chi chiede, appunto, di volersi sposare, la possibilità di farlo. Soprattutto, da quando sono stati introdotti quasi due anni fa questi nuovi siti, come ad esempio il litorale di Alcamo Marina, abbiamo saputo che ci sono state diverse richieste. Per cui, noi siamo sempre dalla parte del cittadino ed è questa la motivazione che ci ha spinto a presentare gli emendamenti”. Sull’argomento è intervenuta anche la consigliera comunale di ABC-Alcamo Cambierà, Caterina Camarda, componente di minoranza della prima commissione, la quale ha affermato “Io ritengo che svolgere la funzione di consiglieri, oltre che approvare i regolamenti,  sia anche quella di seguire la vita e l’applicazione di questi regolamenti nella realtà, e quando ci ritornano dei feedback, ci ritornano dei risultati, come l’incremento delle richieste di matrimonio in alcune località piuttosto che in altre. Anche le esigenze che tornano dagli uffici perché sia chiaro: noi qui esprimiamo una volontà politica e questa sera credo che passerà in maniera chiara e netta, in quanto questa percezione l’abbiamo avuta in commissione sin da subito. Però, è chiaro che noi non abbiamo alcun interesse ad ostacolare o non rendere più semplice il lavoro degli uffici, perché avere una macchina non ben oleata, a quel punto, non ci porta mai all’obiettivo e non abbiamo fatto nulla”. Successivamente, sulla celebrazione dei matrimoni civili, l’esponente di Alcamo Bene Comune ha aggiunto “Per Alcamo rappresentano una forma, anche se a mio parere primordiale, embrionale, di indotto turistico fondamentale. E questo è un dato di fatto che non possiamo ignorare, e che penso e spero tutti vogliamo il bene, una crescita dal punto di vista turistico per la nostra città. A questo punto noi siamo in dovere di venire incontro alle esigenze che ci vengono dalle parti sociali e che sono nel senso degli emendamenti e delle modifiche che noi andremo ad apportare”. Poi, la consigliera comunale di ABC ha risposto alle critiche lanciate in occasione dell’approvazione del regolamento nel 2016, quando dall’esterno dell’organo consiliare, come la stessa ha ricordato, si parlò di tassa sui matrimoni “Io vorrei ricordare a quest’Aula e ai cittadini che ci seguono da casa che comunque è sempre riconosciuta la possibilità di sposarsi all’ufficio dello stato civile gratuitamente e che, quindi, non viene assolutamente tassato nessuno, non viene assolutamente esclusa la possibilità delle persone meno abbienti di sposarsi. E chi utilizza questo argomento per fomentare masse e fare una critica assolutamente demagogica avrà da parte nostra sempre un fermo contrasto”.

Anche Francesco Viola del Movimento 5 stelle è voluto intervenire per illustrare ai colleghi  la ratio degli emendamenti “Ci giungono istanze di modifica da numerosi cittadini sui numeri di matrimoni che si possono celebrare durante una giornata. Noi proponiamo, l’ufficio, se ritiene logisticamente fattibile, accetta. Mi pare che abbiamo avuto parere favorevole, quindi, possiamo andare avanti in tal senso”. Successivamente, il consigliere pentastellato ha aggiunto “Secondo la nostra proposta, ci si potrebbe ulteriormente sposare gli altri giorni della settimana, oltre al lunedì e mercoledì pomeriggio, che sono le giornate in cui comunque si paga la tariffa ordinaria”. Dopo, ha continuato “Abbiamo, inoltre, introdotto come emendamento la possibilità di celebrare matrimoni anche nella sala del sindaco, il sabato mattina. Voglio sottolineare la possibilità di celebrare matrimoni e non pagare alcunché nell’ufficio dello stato civile. Comunque sia, anche nella sala del sindaco, se qualcuno volesse una sala più ordinata, parliamo di cifre di 50 o 80 euro per i non residenti”,  ed ha concluso “Avendo visto in questi due anni circa, dalla nuova modifica del regolamento, un bell’incremento turistico, che prima non era completamente visibile ad Alcamo, perché va ricordato che è uno dei pochi comuni della zona che permette di far celebrare i matrimoni civili e le unioni civili anche sul litorale di Alcamo Marina e, in particolare, nei lidi che hanno dato l’adesione, perché non potenziare questo servizio? Se l’ufficio giustamente ritiene che, ora come ora, potrebbero esserci delle lacune, il Consiglio sta proponendo questa modifica, l’amministrazione poi si fa carico di incrementare personale, orari etc. Ci mancherebbe”. Gli emendamenti presentanti dalla prima commissione, tranne uno votato favorevolmente dal Consiglio comunale con la sola astensione del consigliere comunale Saverio Messana (all’articolo 11), sono stati approvati all’unanimità.

Una incomprensione ha fatto scatenare l’Aula Falcone-Borsellino, spingendo il consigliere comunale Gino Pitò ad abbandonare l’assise. Il suo intervento, infatti, è stato interrotto dalle esternazioni provenienti dai banchi della maggioranza indispettita. Il rappresentante politico del gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà, aveva invitato i colleghi a rileggere la proposta di delibera prima che questa venisse discussa, sottolineando alcuni errori nel testo. I refusi erano stati rilevati dalla commissione, la quale aveva già presentato un emendamento ad hoc. Dopo, comunque, l’abbandono del consigliere Gino Pitò, la presidente della prima commissione Piera Calamia ha tenuto a precisare che non era intenzione della maggioranza irritare il collega d’opposizione.  Nel corso della seduta consiliare sono state anche trattate alcune delle otto interrogazioni presentate dalla minoranza.

Linda Ferrara

redazione

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