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Il Consiglio comunale di Alcamo ha approvato il bilancio di previsione 2018-2020

È stato votato dalla sola maggioranza 5 Stelle, intorno alla mezzanotte di ieri, il documento economico e finanziario triennale. Sul ritardo del provvedimento portato in Aula Falcone-Borsellino, per la sua deliberazione, l’assessore al ramo, Roberto Scurto ha dichiarato “Abbiamo fatto un lavoro certosino perché volevo rendermi conto io, in primis, di eventuali inefficienze o sprechi”.

Dopo circa quattro ore e mezzo di dibattito in Aula Consiglio è stato votato con 13 voti favorevoli (M5S) e 4 contrari (Cracchiolo,Camarda, Messana, Pitò) il Bilancio di previsione 2018-2020, con un ritardo di sei mesi rispetto al termine previsto dalla legge che fissa al 31 dicembre la scadenza per l’approvazione del citato provvedimento amministrativo da parte dell’organo elettivo.

L’assessore al bilancio, Roberto Scurto, nel suo intervento, ha voluto precisare subito che il prolungarsi dei tempi per la deliberazione del citato atto non è stato dovuto alla stesura e approvazione del Documento Unico di Programmazione (avvenuta a metà giugno), ma allo squilibrio riscontrato, nei primi mesi dell’anno, delle entrate e uscite di parte corrente, ovverosia le somme che servono al funzionamento dell’amministrazione della città come gli stipendi dei dipendenti, l’acquisto di beni, la manutenzione delle opere pubbliche e i servizi ai cittadini. “Quest’anno per la prima volta nella storia, come mi diceva anche il dottore Luppino, l’assessore al bilancio ha guardato, capitolo per capitolo, tutta la struttura economica e finanziaria del bilancio. Cioè, abbiamo fatto un lavoro certosino, perché volevo rendermi conto io, in primis, di eventuali inefficienze o sprechi”, ha affermato il componente della giunta grillina, ringraziando il lavoro degli uffici e spiegando che dall’insediamento è stata portata avanti una politica di spending review. Poi, ha aggiunto: “Tagliare ancora è quasi impossibile. Le uniche leve che sono rimaste a disposizione di chi amministra questa città sono e devono essere tutte focalizzate all’incremento di entrate”. Dunque, è su questo fronte che l’amministrazione sta iniziando a concentrare le maggiori energie. Per l’assessore Scurto, nonostante tali difficoltà, Alcamo continua ad essere un comune protagonista in tema di welfare non solo tra quelli in provincia, ma nel resto del territorio siciliano. E, tra le leve per le maggiori entrate occorrerà, come affermato dall’assessore, aspettare i risultati che porteranno il rifacimento dell’illuminazione pubblica, il Piano parcheggi e quello delle insegne ( la previsione per il 2018 è di 250 mila euro di entrate per quest’ultimo). Sono stati confermate, nel bilancio di previsione approvato ieri notte, le agevolazioni già previste dal regolamento IUC del 2018 e l’introduzione della rata in acconto del tributo del Servizio Idrico Integrato. Una soluzione, quest’ultima, per far fronte al problema delle entrate sulla scia dei benefici conseguiti dall’anticipo del pagamento rateale della TARI. Tra gli emendamenti al DUP ha trovato copertura finanziaria quello proposto dall’UDC su Alcamo-Marina. Viceversa non è stato possibile realizzare quella concernente l’applicazione sulla guida turistica della città proposto dal gruppo federato ABC-Alcamo Cambierà. Per quanto concerne il ritardo con cui il bilancio di previsione è stato sottoposto al voto del Consiglio comunale, il primo cittadino, Domenico Surdi, ha voluto sottolineare il dato che riguarda i comuni siciliani sulla deliberazione del bilancio di previsione: solo il 26% degli enti hanno già approvato il documento. Un ritardo dovuto a delle criticità dei comuni in generale nell’attuare la recente normativa sull’armonizzazione contabile. Il sindaco Surdi, inoltre, si è soffermato sul problema del Fondo di solidarietà dei Comuni che incide sulle casse comunali, in quanto si destinano a detto fondo oltre 260 mila euro dell’IMU riscossa, ed ha spronato l’Aula a fare una riflessione in merito. A pesare sul bilancio di previsione, come più volte detto, è certamente il Fondi Crediti di Dubbia Esigibilità che per quest’anno ammonta a circa 4 milioni di euro. Su tale questione, che è stata già sollevata anche dall’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani), l’Aula consiliare è stata informata dell’incontro del primo cittadino con alcuni esponenti del governo nazionale per trovare una soluzione.

Nel bilancio 2018-2020 non sono stati previsti, invece, interventi per il ricorso a nuovo indebitamento. Per circa 1 milione di euro, infatti, gravano ancora i muti contratti in passato per finanziare la ristrutturazione del Collegio dei Gesuiti e lo Stadio Sant’Ippolito. Poi, il primo cittadino ha voluto porre l’attenzione dell’Aula sul tema delle assunzioni, su cui già l’amministrazione pentastellata ha iniziato un percorso invertendo il trend degli ultimi 20 anni. Confermato, inoltre, il processo di stabilizzazione di una decina di unità dell’ente, un numero che seppur minimo consente di comprendere quale sia la linea politica della giunta Surdi. Nonostante, infatti, le risorse finanziarie residue, tale scelta, una parola citata più volte dal primo cittadino nel corso del suo intervento, segna un solco evidente con quanto deciso in passato. Proprio per questo il sindaco Surdi ha voluto riprendere, per esprimere l’eredità lasciata dalle precedenti amministrazioni sulla questione del precariato, un pensiero che ha segnato la sua campagna elettorale: “Invito qualcuno che magari ci ascolta da casa a riconsiderare il concetto di macerie. Le macerie non è che necessariamente sono mattoni o muri crollati. Oggi, questo si può fare soprattutto a due anni di amministrazione, probabilmente, si può rivedere anche con senso critico qualche scelta che incide pesantemente sul funzionamento dell’ente e che, tuttavia, io sono convinto, non più ormai fra qualche anno ma subito, siamo in condizione di risolvere. Siamo in condizione di avviare a soluzione”, ha affermato il primo cittadino. Inoltre, il sindaco Domenico Surdi ha aggiunto: “Poi, è chiaro che se io devo costruire un palazzo, non posso pretendere che venga costruito in mese. Io comincio, ci sarà qualche sospensione dei lavori. Nel giro di un anno, un anno e mezzo, lo faccio il palazzo. Io sono convinto che noi il palazzo lo facciamo nei prossimi tre anni. Ovviamente, in tutto questo apprezzo molto la critica, quella seria. Anzi, auspico che la critica aumenti e lo dico sinceramente. Io spero, al di là dei singoli emendamenti che ho avuto modo velocemente di leggere, e poi deciderete cosa farne, che il Consiglio, e l’opposizione in particolar modo, sia di aiuto all’amministrazione nella valutazione di alcune scelte che andranno fatte. Io non voglio fare il sindaco che naviga a vista. Io voglio fare il sindaco che ha il timone in mano e cha ha una idea precisa su dove deve andare la città nei prossimi anni”.

Dai banchi dell’opposizione il giudizio sul provvedimento amministrativo è arrivato innanzitutto dai democratici cristiani e, in particolare, dal capogruppo Saverio Messana. Sul mancato incasso delle somme che sarebbero derivate da un Piano delle insegne già attivo ha il consigliere Messana dichiarato: “Io critico quest’amministrazione dopo due anni, sa perché? Perché secondo il mio punto di vista nelle entrate che questo comune avrebbe potuto fare, come giustamente ha detto il signor assessore dopo la semina vengono i frutti, ma nella semina siamo fuori tempo massimo, se lei mi consente, dopo due anni di amministrazione, e di consiliatura nel caso mio, io non capisco, e ancora non mi rendo conto, credetemi, perché abbiamo centinaia di migliaia di euro pronti per entrare, che sono la pubblicità colleghi. Io conosco aziende pubblicitarie che mi dicono «Consigliere Messana, ma perché non ci date gli spazi o ci consentite? Noi vi portiamo centinaia di migliaia di euro». Questo sinceramente, cari colleghi, non lo capisco, perché questa amministrazione, con tutte le problematiche che capisco ci sono, dove abbiamo entrate sicure…Non ci siamo. E mi consenta questa critica, signor sindaco. Ma glielo dico con tutto il cuore”. Poi, il consigliere Messana ha criticato anche la questione del ritardo del Piano parcheggi e le politiche su Alcamo Marina, ringraziando comunque il Consiglio per avere accolto il suo emendamento e la giunta che per quest’anno ha previsto un impegno maggiore del 10% di quello proposto dallo stesso esponente dell’UDC. Così, ha spiegato la verve dei suoi interventi: “Io voglio essere da sprono come dice signor sindaco, con tono molto pacato. Sinceramente, a volte faccio degli interventi perché è la mia indole che mi porta magari ad alzare la voce. Ma non lo faccio per fare attenzione, uno sgarbo a tutti noi, a tutti voi. Assolutamente, mi esce dal mio cuore. Perciò, signor sindaco, mi creda, io penso che dobbiamo crescere ancora, dovete crescere ancora. Questa città ha bisogno, come ha detto lei, di concentrarci sulle cose da fare. Questo è un bilancio che, secondo il mio punto di vista, sì stiamo varando un bilancio a luglio del 2018, va fatto sicuramente prima, sennò parliamo sempre di altri e non parliamo bene di noi. Perciò, spero che dal prossimo anno in poi, signor sindaco, senza fare più poesia, senza prenderci più per i fondelli tutti noi, diremo alla città come stanno i fatti. Giustamente, c’è il lato politico che in questo momento siete voi l’amministrazione, avete pure la maggioranza in Consiglio comunale, per carità i numeri sono questi. Però, noi abbiamo l’obbligo di pungolare, di essere da pungolo all’amministrazione per l’esclusivo bene della nostra città”.

La capogruppo grillina, Noemi Scibilia, dal canto suo è intervenuta a sostegno delle scelte effettuate dall’amministrazione pentastellata e, nello specifico, rispondendo alle disapprovazioni della minoranza sui pochi interventi in Consiglio comunale ha dichiarato: “In realtà abbiamo molte cose da dire all’interno di questo Consiglio e sicuramente la programmazione che stiamo facendo, e che abbiamo fatto nel corso di questi anni, non può non essere menzionata all’interno di questa seduta di bilancio. Come sappiamo, tutti i limiti e sicuramente le carenze sono enormi ancora oggi. La possibilità di migliorare ogni giorno è fondamentale e sappiamo tutti che ogni giorno possiamo fare meglio. Però, ci sono dei dati fondamentali per quanto riguarda la pianificazione che abbiamo votato e in particolar modo nel Piano Triennale della scorsa settimana: 940 mila euro per la manutenzione delle strade, 330 mila euro per la rete idrica e fognaria, 140 mila euro per la sicurezza stradale, 180 mila euro per la manutenzione del verde ad Alcamo Marina, 110 mila euro per l’illuminazione del Corso VI Aprile. Sono tutte opere che noi abbiamo programmato, che abbiamo votato in questo Consiglio comunale, e che hanno permesso a questo ente di programmare all’incirca 4 milioni di euro. Sono dati”. Otto sono stati gli emendamenti presentati dai consiglieri comunali per essere sottoposti al voto. Uno, invece, è pervenuto dagli uffici. Cinque sono stati approvati; quattro, tutti dell’opposizione, ritirati, non avendo riscontrato parere tecnico contabile favorevole; uno è stato respinto con l’astensione della maggioranza e riguardava l’acquisto di apparecchiature tecniche per il Teatro Cielo D’Alcamo. Il dibattito in Aula si è acceso sulla presentazione di un subemendamento della maggioranza a quello sottoposto al Consiglio dal democratico Filippo Cracchiolo, sull’iniziativa economica a sostegno dell’associazione antiracket, che ha decurtato da 3 mila a mille euro le somme da destinare alla citata associazione. Il consigliere comunale del PD ha così commentato la proposta dei grillini: “Presidente – rivolgendosi al presidente del Consiglio comunale, Baldo Mancuso – io come proponente, assieme ai miei colleghi dell’opposizione, dell’emendamento in questione, non sono assolutamente d’accordo e non starò qui a rimarcare, a fare retorica politica sul ruolo e sulla funzione dell’associazione antiracket e antiusura alcamese. Credevo, ed ero convinto, che l’amministrazione avesse ben compreso da tempo quello che è il ruolo di questa associazione. Evidentemente non è così. Ne prendo atto”, ed ha aggiunto: “Sono profondamente rammaricato di questo anche in virtù delle spese che ha affrontato nel 2017 di cui l’amministrazione è a conoscenza. Poi, ci sono stati problemi di rendicontazione. Non entro nei tecnicismi. Evidentemente, qualcosa non è andato, visto che le mancate interlocuzioni e dovute interlocuzioni non sono andate per come sarebbero dovute andare. Ne prendo atto. Politicamente, per me, è qualcosa di estremamente grave, a dimostrazione ulteriore, semmai cene fosse stato bisogno, del fatto che questo bilancio, non è stata utilizzata questa parola stasera, è assolutamente ingessato, e che si interviene solo laddove si vuole intervenire con somme minime che, sì, sono simboliche, ma che poco potranno produrre in favore di questa associazione”. Dal gruppo ABC-Alcamo cambierà sono state sollevate critiche in merito alla tempistica dell’approdo in Aula del documento contabile. Il consigliere Gino Pitò, infatti, ha ricordato che rispetto all’anno scorso il bilancio di previsione è giunto all’interno dell’organo elettivo con un ritardo di 65 giorni e che in una classifica, da lui stilata, l’amministrazione Surdi vedrebbe collocarsi dietro, nel raggiungimento di questo obiettivo, solo la giunta Bonventre, che l’ha preceduta per l’appunto. “L’abbiamo vista la conseguenza negativa della tempistica, perché se questi emendamenti sono stati approvati nel DUP, ma il bilancio era già votato in giunta, le conseguenze sono queste. Perché se l’abbiamo votato, bisognava fare quelle cose, aggiustare anche il bilancio. La collaborazione imponeva anche di dire « Guarda che da quel punto non la puoi togliere, puoi togliere invece da quel punto, visto che era stata accolto. Ma siccome questo dialogo non c’è, votiamo, almeno io voto contrario”.

Approvata a maggioranza l’immediata esecutività della delibera sul bilancio di previsione. Si è astenuta l’opposizione.

Nel corso della seduta è stato votato anche il Piano biennale di acquisti di beni e servizi 2018-2019 con 13 voti a favore (M5S). Si è astenuta tutta la minoranza presente in Consiglio comunale.

Linda Ferrara

redazione

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