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Scrive Lillo Gesone sull'amministrazione di Marsala: "La fine di un'opportunità mai nata"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex consigliere comunale Lillo Gesone, a proposito della situazione amministrativa a Marsala.

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Egregio direttore,
Da anni ormai non mi occupo più di politica in prima persona, mi appassiona sempre e l’impegno nella vita quotidiana non è mai stato messo da parte.
Oggi le scrivo mestamente e con l’animo triste dopo aver preso definitivamente coscienza del fallimento dell’amministrazione Di Girolamo. Avevo creduto, insieme ad altri, che dopo i 5 anni di amministrazione targata centro-destra e i tre anni di regno di Giulia Adamo, qualcosa poteva cambiare.
Io stesso mi sono impegnato, anche se non in prima persona, a trovare candidati per la lista civica del sindaco e sostenerla in campagna elettorale e di fatto i candidati dell’ormai scomparsa SEL diedero un contributo fondamentale a quella lista.
Ben aveva fatto sperare la passeggiata nel quartiere di Amabilina a poche ore dalla conferma dell’elezione del dottore Di Girolamo. Ma purtroppo, dopo pochi giorni di luna di miele con la città, questa amministrazione è rimasta impantanata, a causa dell’immobilismo di chi la guida e all’incapacità di qualche assessore, si è rinchiusa in se stessa non riuscendo a rimettersi in contatto con i bisogni dei cittadini marsalesi. Ahimè, nonostante le avvisaglie e gli allarmi lanciati da tutti noi sostenitori, nessun colpo di reni, nessuna autocritica, solo un lento e inesorabile abissamento nel pantano che l’amministrazione Di Girolamo si è di fatto autocreata attorno e di cui vorrei qui riportare le cause, secondo me, più significative.
Innanzitutto la lista del sindaco Cambiamo Marsala con i suoi eletti e partecipanti viene presa dal sindaco per un raggruppamento di “fedain”: le proposte i consigli, le semplici segnalazioni che arrivano da questo gruppo rimangono inascoltati. Chi fa parte di quel gruppo viene letteralmente zittito e ben presto si rende conto che il sindaco preferisce ascoltare altri cattivi consigliori piuttosto che gli input di chi gli ha creato una lista per collaborare alla realizzazione di un progetto politico che pensava essere condiviso.
Più tardi l’immobilismo politico della giunta per le regionali e le politiche ha reso chiaro a tutti che probabilmente c’erano stati accordi con una classe politica del Pd regionale che per nulla aveva a cuore l’emancipazione di Marsala. Ed ecco che cade la prima colonna portante che ci aveva convinti ad appoggiare Di Girolamo: “L’autonomia del sindaco dai vertici del partito”.
Passiamo alla non comprensione del territorio: il sindaco e la sua giunta, fatta per lo più da dipendenti pubblici e pensionati, non hanno minimante capito che l’economia del territorio si basa ormai sul turismo. Non capiscono semplicemente perchè non hanno mai provato sulla propria pelle, che se non si lavora non arrivano i soldi, nè tanto meno tredicesime, ferie etc… Mai loro hanno provato a lavorare senza percepire stipendio per 3/4 mesi. Di certo la situazione dell’aereoporto non è responsabilità dell’amministrazione comunale, ma l’incosciente e deleterio immobilismo sì. Hanno pensato, i signori assessori e il sindaco, a promuovere per tempo il territorio su riviste che si trovano sui voli che dal Nord Europa volano su Palermo? Hanno pensato di creare una settimana di eventi di qualità in estate per portare magari il turismo regionale, come succede in molte altre città? Hanno pensato di creare degli eventi con i privati come succede in tutta italia? No! Il loro non è fatalismo, è mancata conoscenza. Che ne sanno loro di come si vive con una partita Iva. Ripeto: se la città vive o meno, a loro lo stipendio o la pensione arriverà comunque.
Non si sono nemmeno accorti che un’intera aerea della città è abbandonata a se stessa, Porta Nuova, ormai ricettacolo di spaccio e persino prostituzione. Le centinaia di segnalazioni sono cadute nel nulla: nessuna reazione, solo quella arrogante di rifiutare di incontrare Libera che più volte aveva chiesto di poter interloquire con il sindaco proprio su questo tema.
Ormai in parte della città vige la legge del “faccio quello che voglio”: nessun controllo sui parcheggiatori abusivi, sul commercio abusivo, sull’abusivismo edilizio, etc etc… Solo multe per fare cassa. Ma i controlli con il vecchio comandante c’erano, cos’è cambiato ora ?
Quest’amministrazione ha anche la concezione del tempo sbagliata: pochi mesi sono diventati anni. Per l’apertura del Centro accoglienza di Perino, “pochi giorni” ripetevano 2 anni fa; siamo ancora qui ad aspettare. Come per la mancata assegnazione di un immobile alla “Casa di Venere” che sopperisce a mancanze dell’amministrazione occupandosi di donne vittime di violenza. Anche qui: dall‘amministrazione solo indifferenza.
E poi l’acqua, manca l’acqua! Se le condutture si rompono non è certo colpa dell’amministrazione. Io stesso proposi all’assessore alle attività produttive di creare una mailing list o un gruppo whatsapp con gli esercenti del centro per avvisarli in tempo utile e fare in modo che possano organizzarsi. La risposta dell’assessore fu: “falla tu”! La frase avrebbe meritato una risposta molto poco educata.
Avevo proposto di copiare il sistema Lecce (a costo zero) per dare servizi ai turisti, cioè un accordo tra Diocesi, Comune e Pro-loco, anche quella ha ottenuto il silenzio come risposta.
In ultimo il bando di affidamento del Palazzetto dello Sport, che di fatto taglia le gambe a chi con lo sport dà un servizio sociale ai molti giovani della città, una città dove la dispersione scolastica aumenta e dove si vedono sempre più bambini lavorare, vendendo frutta o palme durante la Settimana Santa invece di andare a scuola..
Questa l’amministrazione Xbene, come io stesso la definii appena aperta la campagna elettorale. Ed ancora oggi ritengo che le persone che la compongono lo siano, ma ci vuole chiarezza! Chiarezza nel bando del Palazzetto, chiarezza sugli affidamenti diretti fatti dall’amministrazione Adamo ma perpetuati da questa, chiarezza sulla mobilità dei dipendenti; chiarezza sui servizi sociali e sull’affidamento dei bandi per l‘assistenza agli anziani: ben venga la commissione di inchiesta, ma io stesso suggerii all’assessore al ramo appena insediata di rivoltare come un calzino quel settore, Strano che oggi si meravigli che sia stata chiesta la commissione speciale.
Alle critiche mosse, i componenti della giunta rispondono che stanno lavorando per il futuro: bene ci mancherebbe, ma la gente vive anche il presente, presente che ci consegna una città tornata agli anni ’80 , con un centro storico abbandonato e con una crisi che inizia a rodere le fondamenta delle attività commerciali.
Non chiedo le dimissioni nè griderò mai “tutti a casa” e nemmeno spero in una mozione di sfiducia da parte del Consiglio comunale; i nostri amministratori chiusi nel palazzo sono convinti di operare bene e che il popolo sia contento. Forse si renderanno conto del danno solo quando, tra 2 anni, consegneranno la città in mano al peggior centro-destra della storia locale, o quando qualcuno gli sbatterà in faccia a settembre/ottobre la reale situazione economica per quel settore turismo che non sanno dove sta di casa. Noi speriamo che questi 2 anni passino presto per mettere nel dimenticatoio questa inutile e alquanto triste esperienza, mentre ci ricorderanno che la differenziata è al 50%.
Mi auguro che parte di quel movimento che ha sostenuto questa amministrazione in campagna elettorale si accorga che è arrivato il momento di prenderne le distanze per cercare di costruire qualcosa di alternativo. Per arrivare, tra due anni, con una vera alternativa. Non c’è piu tempo per chiedere cambi di rotta o colpi di reni, c’è solo il tempo di staccare la spina.
Cordiali saluti,

Lillo Gesone

redazione

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