Ha atteso quasi 48 ore, Marcella Pellegrino, per dare la sua versione dei fatti sulla rimozione dalla giunta comunale di Petrosino, disposto nella giornata di lunedì dal sindaco Gaspare Giacalone. Nell’atto, il primo cittadino fa riferimento “a strategie e interventi di recente assunti dall’assessore non più in armonia con le linee politiche dell’amministrazione e della maggioranza”. Inoltre Giacalone parla di “indisponibilità ad instaurare un rapporto di sintonia con il sottoscritto e la Giunta”, fino al venir meno del rapporto fiduciario. Nella sua nota, la Pellegrino conferma come il rapporto con il sindaco si fosse logorato negli ultimi tempi, mostrandosi profondamente dispiaciuta per quanto accaduto, ma rivendicando al contempo anche il diritto ad esprimere autonomamente e liberamente il proprio pensiero.
“Con profondo rammarico, delusione e tanta amarezza prendo atto della decisione del Sindaco Giacalone di revoca nei miei confronti delle cariche di vice sindaco e di assessore, avvenuta senza alcun garbo e correttezza almeno istituzionale di convocarmi prima per comunicarmelo. Questa è l’ ulteriore e amara conferma di un modo di amministrare personalistico e irrispettoso del mandato che i cittadini gli hanno conferito.
La revoca del mandato arriva come un fulmine a ciel sereno. Pur se nell’ultimo periodo notavo una certa avversione da parte del primo cittadino nei miei confronti, mai pensavo ad un gesto cosi vile e ingiustificato.
Da parte mia ho la serenità e la certezza di aver sempre agito in conformità alle regole e alle deleghe conferitemi. Fin dal primo giorno, ho accettato il delicato compito affidatomi con forte senso di responsabilità e mi sono impegnata a svolgerlo senza risparmiarmi, con spirito di servizio, con tenacia, ma sempre per il bene e nell’interesse esclusivo della nostra comunità, senza mai, però, rinunciare alla mia piena autonomia di azione e di pensiero. Proprio il mio modo di operare in piena libertà di parola e di espressione e trasparenza probabilmente non era gradita al primo cittadino che ha provato, senza riuscirci a limitare il mio diritto alla libertà di opinione e di espressione, riconosciuto negli ordinamenti democratici. Vi spiego meglio. Nei giorni scorsi, nel corso di una riunione di maggioranza ho democraticamente espresso il mio pensiero e disappunto circa l’organizzazione dell’estate petrosilena, contestando le modalità con cui erano state formulate alcune proposte. Il mio atteggiamento non è stato gradito dal sindaco che nell’esercizio dei suoi poteri mi ha revocato senza darmi la possibilità di contestare tale scelta e con i miei successori già individuati.
Alla luce di ciò non rimpiango nulla di quello che ho fatto per la mia Petrosino e continuerò a farlo da consigliere con coraggio e determinazione.
Ringrazio i miei concittadini e i miei sostenitori per l’affetto di stima e solidarietà nei miei confronti e che oggi si sentono traditi da questo Sindaco, dal momento che ad essere “revocato” è chi ha ottenuto ben 1029 voti di preferenza su 2762 voti di lista”.