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Scheletro in via Colacasio, Rossella Giglio: “Scoperte altre tombe, ma aree molto manomesse da tempo”

Ha destato molta attenzione, il ritrovamento di uno scheletro intero nell’area di via Colacasio, nel tratto di strada che si ricongiunge con la via Diaz e la via del Fante. Proprio qui, ma anche in altre zone del marsalese, la ditta incaricata dal Comune di Marsala (tramite appalto) sta svolgendo i lavori sulla rete fognante, scavando a fondo. E’ lì infatti, che Marsala ha messo più volte in luce le bellezze antiche di Lilibeo, dei suoi padri, dei popoli che nei secoli hanno “conquistato” la Sicilia e in particolare questa “pars occidentis” dell’isola. Gli occhi vigili della Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani, da circa 10 giorni continuano a monitorare i lavori in una zona strategica vicina ai siti archeologici.

Proprio all’ingresso del 118, nella sede dell’ex ospedale San Biagio e alla soglia della via Armando Diaz, è stata fatta una scoperta storica interessante: dei resti umani che compongono uno scheletro nell’area della necropoli di età punica. Come ha fatto sapere l’archeologa Rossella Giglio, “… non si tratta sono di uno scheletro ma del ritrovamento di diverse tombe puniche lì presenti, circa una ventina. Continuiamo a monitorare i lavori anche in altre zone della Città ma purtroppo dobbiamo constatare che si tratta di aree manomesse in profondità già da molto tempo a causa del passaggio di condutture d’acqua, di gas, di illuminazione pubblica”. La strada in cui sono stati ritrovati i reperti per parte è rimasta accessibile al transito delle vetture, per cui non è stata completamente chiusa, anche perchè si tratta di un incrocio ad alta densità di traffico considerata la presenza del semaforo di via del Fante. “I reperti sono stati portati al momento al Complesso San Pietro di Marsala dove verranno esaminati e studiati ulteriormente – ci ha detto la dottoressa Giglio -. Vorrei ringraziare per la fattiva collaborazione l’ingegnere Stassi dell’Uffico Tecnico del Comune guidato dal dirigente Francesco Patti ed il Rup, l’architetto Giacomo Tumbarello”.

redazione

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