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Giornata delle Comunicazioni, don Alessandro Palermo scrive ai giornalisti

Il 13 maggio è la Giornata delle Comunicazioni. Per l’occasione il parroco della Chiesa di San Matteo di Marsala ha inviato una nota ai giornalisti e alle testate del territorio che di seguito pubblichiamo.

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Carissimi giornalisti, la vostra è una vera e propria missione. A ricordarlo è Papa Francesco nel suo messaggio per la 52° Giornata Mondiale delle Comunicazione che la Chiesa celebrerà domenica 13 Maggio. Alla vigilia di questa Giornata, l’unica pensata e istituita dal Concilio Vaticano II, è mio desiderio condividere con voi – che siete particolarmente coinvolti con le dinamiche comunicative – le parole di questo messaggio.

“La verità vi farà liberi. Fake news e giornalismo di pace” è questo il titolo della 52° Giornata. Papa Francesco vuole promuovere un giornalismo di pace, «non intendendo con questa espressione un giornalismo “buonista”, che neghi l’esistenza di problemi gravi e assuma toni sdolcinati. Al contrario, un giornalismo senza infingimenti, ostile alle falsità, a slogan ad effetto e a dichiarazioni roboanti; un giornalismo fatto da persone per le persone. Un giornalismo che non bruci le notizie, ma che si impegni nella ricerca delle cause reali dei conflitti, per favorirne la comprensione dalle radici e il superamento attraverso l’avviamento di processi virtuosi; un giornalismo impegnato a indicare soluzioni alternative alle escalation del clamore e della violenza verbale» (cfr. il Messaggio).

Per concludere tre considerazioni di Monsignor Viganò, ex Prefetto della Segreteria della Comunicazione della Santa Sede, che ritengo possano essere utili per avviare una riflessione.

1) Di fronte le fake news non servono particolari leggi, ce ne sono già abbastanza, bisogna invece verificare le fonti. Il mondo dei giornalisti professionisti ha già molti codici, molte regole e – appunto – uno è professionista quando cerca di fare la propria professione seguendo queste regole.

2) Servono giornalisti che scrivono perché pensano: scrivere ciò che uno realmente pensa perché ovviamente l’oggettività non esiste, ma esiste quella modalità soggettiva di comprendere i fatti nella consapevolezza e nella coscienza certa. Quindi io scrivo esattamente ciò che ritengo essere quel fatto e non scrivo ciò che altri mi chiedono di scrivere su quel fatto. Questo credo che sia uno degli elementi propri della professionalità di un giornalista.

3) Se vuoi fare il giornalista ti devi aggiornare: le dinamiche e le logiche digitali stanno cambiando il modo di fare giornalismo. Per Monsignor Vigano serve urgentemente cominciare a pensare a una formalizzazione della figura del giornalista in Rete.

Buona Giornata delle Comunicazioni a tutti noi, perché ormai tutti viviamo immersi dentro un’era completamente innervate in dinamiche comunicative.

Don Alessandro Palermo

Parroco della Ven.le Chiesa di San Matteo (Marsala)

redazione

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