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Un inquietante ed intenso “Mary Frankenstein” rivive alla Chiesa del Collegio con una magistrale Diana D’Angelo

Un atteso successo quello di “Mary Frankenstein. Tutti i mostri di Mary”, l’ambizioso progetto partorito da sette entità artistiche. L’associazione “Tetragono… non solo jazz” è entrata alla Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Marsala per valorizzarla con un innovativo Poetry Mapping. Si tratta di un connubio di arti (architettura, teatro, cinema, storia e cultura del Mediterraneo), coordinato da Gianna Panicola, su idea dell’architetto Antonio Mauro con le riprese di Marco Rallo, che si è sviluppato con una proiezione video tridimensionale e tetra, giocando con la luce e le posizioni del pubblico nello spazio circostante, con al centro la performance dell’attrice protagonista.

Il testo del drammaturgo Claudio Forti (vincitore del Premio internazionale “Firenze-Europa” 2004) per la regia di Giancarlo Zanetti – che racconta di come la scrittrice Mary Shelley ha dato vita al noto Frankenstain – è stato interpretato da una magistrale e drammatica Diana D’Angelo, che ha centrato in pieno l’obiettivo dell’operazione: creare un’interazione con il pubblico eliminando il fattore palcoscenico.

L’effetto visivo e sonoro ha generato nel numeroso pubblico presente, un coinvolgimento emotivo: le ansie, i turbamenti, le paure di questa donna ottocentesca, hanno preso le sembianze del mostro letterario. Inquietudine e commozione sfociati dopo 40 minuti di intenso monologo, in applausi a scena aperta. Nonostante le difficoltà acustiche in un luogo suggestivo come l’ex Chiesa, l’aver “sdoganato” un gioiello poco valorizzato, è stata una carta vincente. A fare da apripista a “Mary Frankenstein…”, l’ex soprintendente di Roma, Piero Meogrossi, una vita dedicata alla storia dei popoli del Mediterraneo. In un “melting pot” di immagini e racconti, Meogrossi ha dato dimostrazione di come l’epoca neo antica e quella moderna siano accomunate in tanti punti che si incontrano nel Mare Nostrum, proprio dove Dedalo fuggì col figlio Icaro con ali di cera, scappando dal labirinto e dal Minotauro. Un altro mostro mitologico, come Frankenstein, l’ennesima maschera, in cui al centro si muove l’uomo, che nasce, cresce, che affronta mari in tempesta, che affoga tra le paure e che muore… ma che rinasce nel continuo cerchio della vita.

redazione

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Tags: Diana D'Angelo