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La Cassazione conferma la condanna per la sorella di Matteo Messina Denaro

La Cassazione ha reso definitiva la sentenza con cui, il 10 ottobre 2016, la Corte d’Appello di Palermo aveva condannato a 14 anni e sei mesi di carcere Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro, accusata di associazione mafiosa.

Anche per il nipote del boss Francesco Guttadauro, è stata confermata la sentenza di 16 anni ci carcere. La sentenza di primo grado era stata emessa dal Tribunale di Marsala il 31 marzo 2015. Zia e nipote sono ritenuti colpevoli di associazione mafiosa (la sorella del boss, in primo grado era stata condannata a 13 anni per concorso esterno) e tentata estorsione a Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo di Anna Patrizia. Il processo è scaturito dall’operazione antimafia “Eden” (13 dicembre 2013).

Il Tribunale di Marsala aveva assolto Antonino Lo Sciuto dall’associazione mafiosa, ma in appello è stato condannato a 13 anni e mezzo di carcere, con arresto immediato in aula. Sempre in primo grado, tre anni erano stati inflitti per intestazione fittizia di beni a Vincenzo Torino per intestazione fittizia di beni, che invece in appello è stato condannato a 4 anni. Anche queste condanne, come chiesto dal procuratore generale, sono state confermate dalla Corte di Cassazione.

Tra i difensori degli imputati, gli avvocati Celestino Cardinale, Giovanni Castronovo e Franco Coppi, che fu difensore anche di Giulio Andreotti. Ma ciò non è stato sufficiente ad evitare la conferma delle condanne emesse dalla Corte d’appello di Palermo.

Parte civile nel processo sono stati Sicindustria e Antiracket Trapani (avvocato Giuseppe Novara), l’ associazione antiracket di Marsala “La Verità Vive” (Peppe Gandolfo, legale ), Libera (Domenico Grassa) e il Comune di Castelvetrano (Francesco Vasile).

redazione

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Tags: Anna Patrizia Messina Denaro